1. Ore Giapponesi


    Data: 20/12/2018, Categorie: Masturbazione Autore: fantastico_scrittore, Fonte: EroticiRacconti

    ... spiccavano tra gli altri sentori di vaniglia e fiori bianchi, situazione che senza dubbio contribuiva al rilassamento che la pratica richiedeva.
    
    Akiko mi fece sdraiare, a pancia in giù, ed iniziò a spalmarsi le mani con un olio dal profumo misto, sicuramente tendente al dolciastro, forse mandorla, ma non solo. Cominciò a massaggiarmi sussurrando qualcosa a metà tra una poesia ed una nenia, con poche parole intramezzate da strofe cadenzate. Il massaggio aveva una tecnica ben precisa, i movimenti seguivano quelle che dovevano essere le ‘vie dell’energia’ ed anche chi come me ne ignorava la tecnica, ne poteva comprendere il senso.
    
    Le sue mani percorrevano la mia schiena in tutta la sua interezza, notai però qualcosa di diverso quando spostandosi verso le natiche, questa danza perfetta si interruppe, lo avvertii dal passo differente abbinato alla poesia, e da movimenti meno sicuri. Pensai fosse una mia impressione, ma di fatto questa cosa mi distrasse dal godimento del massaggio, trasportandomi all’eccitazione della volontarietà di quel movimento. Dopo una prima contrazione tornai a rilassarmi, e notai che il dorso della mano di Akiko si infilò sino a toccare la sacca della mia fonte di vita, indugiando per qualche istante su quella parte. Questa cosa indusse un erezione via via più importante, che non tentai di fermare, e che era impossibile non notare. Con la stessa naturalezza del massaggio, Akiko mi sollevò un financo, spostando il mio organo di lato fermando con tre ...
    ... dita il ‘tentennamento’ del mio organo, per poi riadagiarmi nella posizione iniziale e continuare il massaggio.
    
    Ora la parte che stava massaggiando era l’interno delle cosce e le natiche, spingendo di tanto in tanto i delicati pollici verso l’interno, cosa che ingigantì il senso di piacere… e non solo.
    
    Finalmente mi fece segno di girarmi, chiusi gli occhi ed eseguii il suo comando.
    
    Notai che aveva liberato il suo corpo da ogni tessuto, e potei ammirare la totalità della sua figura, si allontanò per un istante, intingendo le mani in un liquido cremoso, e vidi ancora quella splendida schiena, che ora si manifestava in tutto il suo perfetto clamore. Si rigirò verso di me, e spostando quel liquido in una sola mano, con le due dita dell’altra mi spostò a schiena in giù verso il lettino, sussurrando una frase in giapponese che naturlamente non compresi.
    
    Successe quello che stavo sperando, quel liquido caldo scorreva sul mio pene, generando un movimento involontario che fece tentennare il mio membro, che pochi istanti dopo avvolse, pur senza coprirlo del tutto, tra le sue dita fini ed affusolate. Trasgredendo alla regola che diceva di stare ben poggiato sul lettino, sollevai il collo e la vidi in una sorta di ammirazione, mentre ruotava leggermente il capo osservando il mio pene ora completamente eretto. Ora tre dita di una mano lo sostenevano, mentre l’altra mano massaggiava leggermente la parte bassa, traducendo un senso di piacere che molte labbra non mi avevano mai ...