1. Ore Giapponesi


    Data: 20/12/2018, Categorie: Masturbazione Autore: fantastico_scrittore, Fonte: EroticiRacconti

    ... nella zona d’ingresso dove mi attendevano altre docce, a conferma della maniacale attenzione all’igiene dei giapponesi.
    
    All’interno del bagno una vasca molto grande, con un profilo in pietra intervallato da intarsi in legno, che riproponevano scene che credo raffigurassero spiriti dell’acqua.
    
    L’intera stanza era pervasa da un vapore profumato e caldo, che rendeva ovattato l’ambiente. Per tradizione in questo tipo di bagni si entra coperti da un leggero velo, che dovrebbe tutelare il pudore ma che al contrario rende ancor più accattivante la visione di chi osserva… questo finchè non si entra in acqua, visto che prima dell’immersione nel liquido caldo, si fa scivolare in prossimità del punto d’ingresso.
    
    E se i ‘luoghi comuni’ relativi alla tradizione giapponese in quanto territorio e tradizione sono errati al 90%, quelli legati alla virilità espressa in centimetri che distanzia occidentali ed orientali emerge, ma questa cosa crea certamente meno imbarazzi agli autoctoni, sempre per il fattore di cultura di cui sopra.
    
    Una corrente calda mi lambiva la schiena scorrendo verso le gambe, pensai che poche cose mi avrebbero distolto da quella posizione e da quel piacere, invece pochi istanti dopo entrò in vasca Akiko, che misi a fuoco solo quando era ad un metro da me, i vapori all’interno del bagno erano più intensi, ed in vasca riducevano ulteriormente il campo visivo. Il suo sorriso fu più potente della visione dei suoi seni praticamente perfetti, e piuttosto ...
    ... pronunciati, i suoi capezzoli perfettamente disegnati, guardavano verso l’alto come fiori di ippocastano.
    
    Con il suo inglese decisamente stentato, mi comunicò che era apprendista di Shiatsu (abbinato ad una parola che non compresi ma per eleganza non mi feci ripetere), il famoso massaggio energico giapponese, che ricevuto in quella splendida terra, sarà forse per suggestione, ha tutt’altro effetto.
    
    Erano trascorsi circa 20 minuti, e mi chiese se volevo sottopormi ad un massaggio, accettai con un sorriso e mi indicò la piccola stanza in legno nella quale si sarebbe svolto il rito. Uscii dall’acqua coprendomi in maniera quasi impacciata, a differenza di Akiko che, forse per abitudine, si muoveva in maniera totalmente disinibita. Il suo corpo era perfetto, ma come sempre quando osservavo una ragazza, la mia attenzione si concentrò su spalle e schiena; erano perfettamente bilanciate ed armoniche. Avevo sempre pensato questa cosa della schiena, ma me ne vergognavo forse a causa della vessazione dei miei amici che evidentemente insistevano su altre parti del corpo di una donna… ma il loro costante martellamento fece sembrare anche a me la mia ‘teoria della schiena’, come qualcosa di più simile ad una deviazione.
    
    Entrai nella stanza, che era molto più grande di quanto non apparisse dall’esterno, e con grande stupore notai che al centro della stessa si stagliava un albero, che riversava le sue fronde proprio in prossimità del lettino. Il profumo di questa stanza era delicato, ...