1. Sessualità 1


    Data: 12/12/2018, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... frustrazione e lui rappresentava la valvola di scarico al loro desiderio di essere possedute, ma con dolcezza, in alternativa al dominio aggressivo e volgare dei mariti o alla totale ignoranza che manifestavano per la loro femmina.
    
    Ricordai a Paolo che ancora restava pendente tra noi un’occasione in cui sarei stata io a decidere il mio esibizionismo e l’iniziativa per una pomiciata preparatoria delle scopate che ci saremmo fatti e che stavolta sarei stata io a metterlo a guardare; ammise che era vero e che aspettava solo che io agissi; l’occasione mi si presentò abbastanza presto, quando fummo invitati ad un pranzo sociale della sua fabbrica e non potemmo rifiutarci.
    
    Anche se si trattava di un gruppo di collaboratori del suo staff, gente quindi che conoscevo da anni e su cui non era il caso di tentare alcuna provocazione, indossai la mia ‘mise da seduzione’, un vestitino a fiori, di stoffa leggera, con larga scollatura per dare accesso agli sguardi al mio imponente seno, volutamente senza reggiseno, che si apriva in una gonna a pieghe vaporosa con la quale azzardavo spesso fanciullesche giravolte che scoprivano le mie cosce fino al perizoma affogato in mezzo alle natiche.
    
    La comitiva, come sospettavo, era di persone intorno alla cinquantina, maschi e femmine, tutti vecchi amici che si conoscevano da decenni e non avevano più niente da raccontarsi se non banalità inutili e qualche pettegolezzo; l’unico che mi colpì fu un ragazzo intorno ai venticinque anni, immagino, ...
    ... che non smise di guardarmi nella scollatura, non si perse uno dei miei movimenti alla ricerca di un brandello nuovo della mia intimità.
    
    Con la scusa di rassettarmi il vestito, mi sollevai le tette quasi ad offrirgliele e avvertii che nel pantalone si alzava una vela che prometteva un gran bel cazzo; affondava seduto in una poltrona di fronte alla tavolata e pareva ne facesse il suo punto di osservazione; decisi che io e Paolo ci sedevamo in fondo alla tavola, di fronte alla poltrona, per offrirgli un punto di vista privilegiato; per farlo, accampai la scusa che era più agevole muoversi senza disturbare altri.
    
    Mi sedetti sull’ultima sedia e mi chinai in avanti, come per prendere qualcosa più lontano, e feci in modo che le tette quasi sfuggissero dal vestito; le ammirò convinto fino ai capezzoli che per un attimo si affacciarono dallo scollo; accertato che mi stava puntando, allargai le gambe e sollevai un tantino la gonna perché il suo sguardo potesse penetrare fino al perizoma immerso tra le grandi labbra; la sua erezione si fece vistosa e lui vi appoggiò la mano per frenarla o per carezzarsi.
    
    Volevo che Paolo venisse a partecipare alla mia esibizione; non avevo nessuna intenzione di assaggiare quel cazzo; se lo avessi fatto, avrei lasciato mio marito; ma con un ragazzo così giovane sarebbe stata una follia; Paolo finalmente si rese conto che non ero con lui e venne a sedersi con aria interrogativa; sussurrando e senza gesti gli chiesi chi fosse il ragazzo seduto di ...
«1...345...8»