1. Sessualità 1


    Data: 12/12/2018, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    Eravamo proprio stati accoppiati infelicemente, io e Paolo, mio marito; sin da quando ci eravamo conosciuti, mi era stato chiaro che lui era l’esatto opposto dei miei desideri segreti; ma, poiché a lume di naso quella sbagliata ero io, il nostro rapporto si era sviluppato all’insegna di una borghese ipocrisia per cui ciascuno seguiva i suoi istinti perversi senza dare spiegazioni e senza chiedere conto all’altro delle sue scelte.
    
    In verità, Paolo non sarebbe mai riuscito a nascondere la sua lussuria sfrenata, considerato che tutti ne erano a conoscenza e ne parlavano in ogni salotto, in ogni gossip, in ogni pettegolezzo; era il mio vizietto che non poteva emergere, in primo luogo perché non l’avevo mai confessato neppure a me stessa; ma soprattutto perché era così etereo, così rarefatto che non avrei mai trovato il modo di chiarirlo ad un’altra persona.
    
    Qualcosa gli feci intravedere quella volta che, mentre mi stava scopando con tutte le sue energie, gli chiesi se con la mia amica Wanda scopava con lo stesso entusiasmo e lo pregai di descrivermi nei particolari una sua scopata con lei; colto sul vivo del suo maschilismo smaccato, non ebbe esitazioni ad accontentarmi e mi raccontò per filo e per segno, descrivendomi persino il modo di accavallare le gambe dietro la sua schiena mentre lui sbatteva dentro i suoi venti centimetri di cazzo.
    
    Poiché, mentre si dilungava sulle leccate dolcissime sulla figa di lei e le pompe stratosferiche che lei gli faceva prima di ...
    ... scopare, si accorse che io sborravo solo sfiorandomi la figa o anche solo concentrandomi e chiudendo gli occhi, mi chiese come mai avessi quell’abitudine; non fu facile spiegargli che amavo avere il cazzo in figa, nel culo, in mano, in bocca, tra le tette, ma che avevo scelto di volere solo il suo cazzo; il giorno che ne avessi preso un altro, lui si sarebbe evaporato dalla mia vita.
    
    Lusingato, perché questo gli garantiva la mia esclusività, volle approfondire e cercai di raccontargli come sin dalla prima adolescenza avessi dovuto imparare a masturbarmi in segreto e in silenzio per corrispondere ai dettami di un’educazione bigotta; da sempre ero capace di arrivare all’orgasmo solo manovrando le cosce in maniera da stringere il clitoride in una presa e titillarlo fino all’orgasmo; gli spiegai che, davanti a tutti, restavo impassibile mentre mi masturbavo solo sfiorandomi.
    
    Coi ragazzi avevo fatto le prime esperienze obbligandoli a godermi tra le cosce, senza sfilami le mutandine, da davanti baciandoci e strusciando il cazzo contro la figa eccitata, o da dietro, sfruttando la profondità dello spacco tra le natiche che consentiva, specie a chi ce l’aveva grosso, di far arrivare la punta fino alla figa, che restava dentro le mutande; non avevo mai gradito di prendere in mano o in bocca il cazzo; ero arrivata al matrimonio vergine davanti e dietro, come lui aveva constatato.
    
    Sapevo con certezza che lui frequentava la sponda opposta; si era scopato tutte le amiche del nostro giro; ...
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