Sessualità 1
Data: 12/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... piega; se mi costringeva ad accettare in figa un altro cazzo, poteva considerare la nostra avventura conclusa; mi assicurò che l’esperienza aveva solo rafforzato il nostro rapporto, che non era successo niente e che altre situazioni lo avrebbero visto solo perfetto complice.
Cominciò per noi un regime diverso di scopata; tenendogli in mano il cazzo duro come l’acciaio, senza neppure abbozzare una sega, gli raccontavo di una mia esibizione al bar, mentre prendevo il caffè in un intervallo; mi ero presentata con la mia minigonna ampia e svasata che ad ogni movimento sottolineava il mio culo perfetto e mi ero seduta a cosce accavallate proprio di fronte ad un sessantenne ancora arzillo che mi aveva piantato gli occhi contro la figa.
Avevo visto il cazzo inalberarsi immediatamente e fare vela nel pantalone, la sua mano correre a carezzarlo, nascosta sotto il tavolino; dopo qualche minuto di mimi, con me che cambiavo posizione alle cosce per fare in modo che arrivasse a scrutare fino al perizoma scomparso tra le grandi labbra e lui che cercava un sollievo alla sua eccitazione, l’avevo visto sparire verso il bagno; all’idea che si stava sparando una sega su di me, avevo avuto un orgasmo che avevo appena soffocato in un gemito.
Non avevo neanche finito di raccontare che Paolo mi era saltato addosso e, senza preliminari, mi aveva piantato in figa tutti i centimetri e lo spessore del suo cazzo; gli avevo sussurrato che l’episodio e la narrazione appunto a quello ...
... miravano, a farlo imbestialire fino a non riuscire a controllarsi; l’unico cazzo che materialmente mi interessava era il suo, quello volevo dentro e desideravo che mi sfondasse dappertutto; il resto era preliminare e propedeutico alle nostre scopate.
Cercò di ricambiarmi, forse per tenere fede alla promessa di essermi complice e sostenitore; alla scopata successiva, mi parlò dell’ultimo suo incontro con una amante che conoscevo di vista, una che amava il sesso brutale, estremo, al limite della violenza gratuita; lui era il perfetto partner, perché sapeva che non amava essere baciata, ma morsa, strapazzata, violentata fin dalle labbra, fin dal primo approccio; aveva una bocca carnosa e ben disegnata; lui l’accontentava e la succhiava subito interamente.
Quando le infilava in cazzo in gola, spingeva a volte fino a minacciare di soffocarla; solo quando fu preda di conati e di respiro affannoso, implorò minore violenza; aveva anche capezzoli grossi e duri su tette grandi e carnose; il gioco preferito era farsi tirare i capezzoli fino ad urlare di dolore; lui l’accontentava e, nelle fasi preliminari, li mordeva a sangue, così come riempiva di morsi le mammelle, mentre infilava in figa la mano fino al polso.
Il racconto all’inizio mi eccitò; poi mi nauseò, perché per me il sesso è amore e quindi dolcezza, l’esibizionismo è eleganza non aggressione; spostò l’interesse e mi raccontò scopate meno aggressive, più ‘normali’, con donne che davvero avevano bisogno di sfogare la loro ...