1. Il sequestro (IX parte)


    Data: 05/12/2018, Categorie: pulp, Autore: Rot43, Fonte: EroticiRacconti

    ... l’ingerenza del suo “subordinato”. Iancu sarebbe stato di ritorno a breve e ora lui doveva organizzare l’atto finale: la fuga.
    
    11:45
    
    La macchina procedeva per il lungo viale alberato che precedeva l’ingresso nel centro abitato, fino a quel momento durante il tragitto i due non avevano incontrato alcuno ostacolo e anche ora su quella via alberata si procedeva senza impacci, inoltre i sensi di marcia erano sgomberi sia da una parte che dall’altra della carreggiata. Il rumeno ne approfittò per staccare gli occhi dalla strada e si impossessò della valigetta adagiata sul sedile posteriore, la aprì, all’interno vi erano sei file di mazzette da 500 euro. A quella visita i suoi occhi si vivacizzarono, non aveva mai visto tanti soldi tutti assieme, adagiò la pistola sulle sue gambe e prese una mazzetta per controllarla accuratamente. Mario guidava in silenzio e con gli occhi fissi sulla strada, il malvivente liberò le banconote dalla fascetta che le teneva assieme e una volta che le ebbe controllate una per una soddisfatto le riavvolse nell’unica fascetta per poi riporla nella ventiquattrore assieme alle altre. Depose poi la valigetta sotto al sedile tra le sue gambe. I due fino a quel momento non avevano proferito parola e il viaggio era ...
    ... andato avanti non senza tensione emotiva. Il rumeno era guardingo e non aveva fatto altro che controllare gli specchietti dell’auto per assicurarsi di non essere seguito. Una volta in prossimità del centro abitato il rumeno si rasserenerò e questo gli permise di riacquisire la sua baldanza. Il viale alberato era ormai quasi terminato e la meta era veramente vicina. Iancu approfittò del momento di relativa calma per ristabilire la sua supremazia su Mario, provocandolo con riferimenti continui alle fattezze della sua appetitosa moglie. I commenti pesanti irritarono l’uomo come non mai. Ma il punto di non ritorno fu avviato nel momento in cui il rumeno sentì il bisogno di restaurare la sua egemonia circa l’alterco avuto in prossimità della banca, così con aria spavalda e adducendo che Mario in quell’occasione gli avesse mancato di rispetto lo colpì violentemente sul volto. Mario non riuscì più a tenere a bada la sua ira e approfittando dell’attimo in cui il rapitore si presentava disarmato, accelerò bruscamente. Iancu, gli ordinò urlando di decelerare, ma non ci fu modo di fermarlo, fece solo in tempo ad impugnare la pistola posata tra le gambe, ma ormai era troppo tardi. L’auto si schiantò ad alta velocità contro uno dei grossi alberi del viale. 
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