1. Happy Days


    Data: 05/12/2018, Categorie: Etero Autore: Scribacchina_per_caso, Fonte: EroticiRacconti

    Ciao cari amici di Er., mi spiace dovervi dire che non potrò rispondere ai vostri commenti sotto il racconto. Il sito mi spamma ogni commento in modo totalizzante e senza pietà alcuna. Lascio a tutti voi un cuore simbolico ❤️ in risposta a chi commenterà. Spero di riuscire presto a lasciare di nuovo le mie risposte. Vi abbraccio @scribacchina_per_caso.
    
    Come ogni mattina mentre sono intenta a lucidare la mia targhetta nuova di zecca, mi crogiolo a osservare quel palazzo in costruzione fuori dalla finestra del mio ufficio.
    
    I rumori dei trapani e di altri attrezzi infernali stanno rischiando di farmi uscire di testa. Le mie ripetute emicranie, che non mi danno tregua da giorni ne sono la prova. Ammetto però che osservare quei ragazzoni muscolosi e sudati, con i bicipiti più grandi della mie cosce, che spesso lavorano a petto nudo con la pelle che per l’esposizione al sole ha preso il caratteristico colore dello zucchero di canna, mi ha intrattenuto per ben più di un pomeriggio di noioso lavoro e anche qualche notte nel mio freddo letto.
    
    Persa nei miei pensieri e fissa sui loro glutei sodi focalizzo, ormai troppo tardi, uno di loro intento a mandarmi bacini. E lo fa con passione, appoggiando le labbra carnose e scure al palmo della mano e poi soffiando su di esso nella mia direzione. Mi sento avvampare, sono stata colta in fallo, nel pieno delle mie fantasie lussuriose.
    
    “Che figura!” penso girando repentinamente la testa davanti a me così veloce che quasi non rischio ...
    ... il colpo di frusta. Meglio concentrarsi di nuovo su quello che stavo facendo. Si, ma che stavo facendo? Ah, sì. La targhetta, ricomincio così con la mia pulizia maniacale, che adempio almeno cinque volte al giorno. Ho lavorato tanto per meritarmela. Selvaggia Masticoppi, capo esecutivo generale della Xonalin, una delle aziende più importanti nel campo farmaceutico. La quale è appena stata pizzicata mentre faceva la guardona a dei muratori che stavano svolgendo il loro lavoro, quasi nudi.
    
    Nel pieno delle mio monologo interiore sento un leggero bussare alla porta.
    
    « Avanti» dico sistemandomi sulla sedia e cercando di tirare fuori tutta la professionalità che mi riesce, sono già chi è, ma tenerlo sulle spine mi lascia sempre un sapore dolcissimo lungo il palato.
    
    Dalla porta scorgo i miei occhialetti preferiti indossati dalla persona che più adoro al mondo.
    
    « Buongiorno capo!» dice tutto allegro e ai lati della bocca compaiono le sue caratteristiche rughette d’espressione. Come tutte le mattine ha in mano un bicchiere con del cappuccino fumante e un cornetto alla crema, che mi porge con un sorriso.
    
    « Ho sistemato tutte quelle pratiche sui brevetti, che ieri sera hai lasciato alla rinfusa sulla mia scrivania» e butta giù un sorso del suo latte macchiato come se avesse appena detto di aver avviato la macchina per venire a lavoro.
    
    « Scusami tanto Corrado» dico mortificata, non è un segreto in ufficio che io sia una gran disordinata. Il mio segretario fa un lavoro ...
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