Nata schiava (II parte)
Data: 17/01/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Asignoluc, Fonte: RaccontiMilu
... anche un anello direttamente sul clitoride e da allora uno dei divertimenti più frequenti degli ospiti del padrone fu quello di attaccarmi a questo anello una catenina lunga un paio di metri. Io dovevo stare in piedi in mezzo alla sala, con le gambe ben allargate e le mani incrociate sopra la testa; chi mi usava tirava a piccoli colpi la catenella. Io guaivo come un animale e mi era proibito il minimo movimento. Puntualmente, se capitava che mi avvicinavo all’orgasmo, mi veniva proibito di godere.
Quando poi andavo in ufficio o venivo portata fuori a questo anello veniva applicata una campanella, che, data la lunghezza delle mie gonnelline, era chiaramente visibile e udibile quando mi muovevo.
Visto che venivo usata in tutti i modi il padrone mi mandava spesso da un medico ginecologo suo conoscente e che sapeva della mia condizione. Una volta mi accompagnò il padrone e mentre io aspettavo nuda in piedi con le gambe allargate in mezzo allo studio lui consegnò una copia della chiave del lucchetto che mi chiudeva la figa al medico: “Così puoi aprirla se devi visitarla. Però ricordati di richiuderla sempre dopo altrimenti questa vacca si masturba.” Qualche volta, durante queste visite mediche, capitava che il dottore ricevesse dei rappresentanti o semplice conoscenti mentre io ero in attesa sul lettino ginecologico, in attesa di venire ispezionata, completamente esposta allo sguardo. Questi spettatori non perdevano mai l’occasione per avvicinarsi a guardare meglio, toccare ...
... e commentare le scritte che portavo sul corpo. Se chiedevano al dottore maggiori spiegazioni lui gli spiegava la mia condizione e che non era autorizzato a lasciarmi usare ma se avessero voluto gli avrebbe fatto conoscere il padrone. Successe alcune volte che venissi prestata a uomini e anche alcune donne che avevano avuto la possibilità di vedermi dal dottore.
Fu proprio venendo usata da una di queste donne che, dopo nove mesi, mi fu concesso di godere. La signora, avendo saputo da me stessa che non mi era permesso godere, chiese al padrone ed ottenne il permesso di farmi godere davanti ai suoi amici. Dovetti spiegare in maniera chiara il perché non avevo più goduto da tanto tempo; quindi mi fu ordinato di masturbarmi, in piedi con le gambe aperte sopra uno specchio, che rifletteva l’immagine della mia figa consentendo agli amici della signora, seduti tutto intorno, di non perdersi neanche un particolare. Quando chiesi “posso godere?” la signora rispose “Si!” e io, tremando tutta e gemendo, mi sentii finalmente sciogliere.
Dopo sei mesi dall’ultima volta che ci eravamo visti il mio cuginino, è più giovane di me di 2 anni, chiese ed ottenne dal padrone di portarmi a casa per una settimana. Ero letteralmente terrorizzata all’idea di quello che mi sarebbe aspettato.
Il giorno che venne a “ritirarmi” mi fece vestire con la divisa che usavo per uscire. Mi applico il guinzaglio e mi legò i polsi dietro la schiena: “Così in macchina posso esplorarti in tutta tranquillità”. ...