1. Nata schiava (II parte)


    Data: 17/01/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Asignoluc, Fonte: RaccontiMilu

    Quando a pranzo tornò il padrone venni liberata e mi venne permesso di andare in bagno, poi mentre servivo il pranzo mi disse “Hai fatto colpo sul cugino. Oggi torna e da quello che ho capito non è per litigare” Per la prima volta osai ribadire singhiozzando “La prego, questo no…….” ma un ceffone mi ammutolì.
    
    “Verrai incatenata in sala ed aspetterai il suo arrivo. Io esco, non voglio essere qui”
    
    Infatti, dopo pranzo mi fece mettere un miniabito e mi fissò i polsi dietro la schiena e il collare alla catena, lasciò le chiavi dei vari lucchetti su di un tavolino e mi bendò gli occhi. Poi uscì lasciandomi sola ad aspettare.
    
    Dopo circa un’ora sentii la porta che si apriva e dei passi che entravano nella sala; una mano si infilò decisa a ispezionarmi la figa mentre l’altra mi palpeggiava senza nessun ritegno una natica. Poi la voce di mio cugino che diceva “Ma sei proprio una vacca come dice quel tuo padrone là. Sei qui a farti palpare da tuo cugino e fai le bave dalla figa come una lumaca”
    
    Mi liberò le mani e venni staccata dalla catena, ma non mi venne permesso di togliermi la benda, “mi darebbe fastidio guardarti in faccia, vacca” disse mio cugino. Poi mi ordinò di spogliarmi e quando, nuda gli dissi la formula che ero stata addestrata a dire ” la prego di scusarmi per queste ridicole mammelle…” scoppiò in una risata sguaiata che mi umiliò più di qualunque altra cosa avesse potuto dire o fare.
    
    “Vieni qui e fammi un po’ vedere come sono queste mammelle del ...
    ... cazzo”
    
    Quando mi inchinai per portargli le mammelle vicino alla mano senza che dovesse sollevarla dal bracciolo della poltrona rimase per un attimo stupito; poi sempre ridendo “Ma guarda. Ti hanno addestrato bene” prese a soppesarmi le mammelle come fosse carne dal macellaio, pizzicando e torcendo i capezzoli. Poi diede delle pinzette da seni che trovò su di un tavolino e mi ordinò di mettermele.
    
    “Adesso fammi vedere la figa, sdraiati per terra qui di fronte a me ed allarga bene quelle cosce schifose… Humm però che figa che hai… tutta rasata… devi averne presi di cazzi…. Sembra una melanzana. Avanti rispondi troia, ne hai presi di cazzi è?”
    
    “Veramente è da quasi un anno che non vengo più chiavata. Ho goduto senza averne il permesso e quindi da allora sono stata solo inculata e lo preso in bocca” Era troppo radicata in me l’abitudine di rispondere dettagliatamente alle domande intime che mi venivano poste ed a parlare di me stessa in modo volgare.
    
    “E’ arrossata perché vengo frustata spesso sulla figa” aggiunsi, “e devo tenerla depilata perché si veda più comodamente”
    
    “Bene, bene proviamo subito” prese lo scudiscio che il padrone aveva evidentemente lasciato apposta in vista e cominciò a colpirmi la figa: “…uno… d..due..” presi a contare. Si fermò un momento poi scoppiò di nuovo a ridere “ma che brava cugina…….. Proprio una brava schiavetta!”
    
    Mentre mi frustava continuava a farmi domande imbarazzanti:
    
    “Allora è da parecchio che non godi più eh? E ti ...
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