Ho lesbicato con la ragazza di mio figlio
Data: 02/12/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: Marco Sala, Fonte: EroticiRacconti
... liceo. All’inizio del terzo anno il mio corpo, seppur in ritardo, cominciava a cambiare. Il mio culetto si arrotondava e le tettine cominciavano a crescere. Qualche ragazzino mostrava interesse per me, anzi più di uno, era quello che desideravo da anni. Paola però sembrava gelosa di queste attenzioni. Questo suo atteggiamento mi metteva a disagio, fu così che lentamente la nostra amicizia scemò, finché lei cambiò scuola e così non ci vedemmo più. Le attenzioni dei ragazzi mi avevano resa molto più sicura di me. Capivo che ora potevo realizzare quelle fantasie che accompagnavano le mie sedute di masturbazione quasi quotidiana. Il fortunato fu il fratello di un’amica. Lui aveva 20 anni e già aveva la patente. Il tutto accadde una sera quando fu precettato dai loro genitori per accompagnarci ad una festa in discoteca. Al ritorno, dopo aver lasciato la sorella a casa, si accinse ad accompagnare anche me. Ad un certo punto mi chiese: ”Lola ti va di andare a fare due chiacchiere in un localino qui vicino?” “No Marco, ti ringrazio è già tardi.” Non so perché gli risposi in quel modo, non vedevo l’ora di stare sola con lui, allora aggiunsi: “Comunque se ti va di fare due chiacchiere, prima di casa mia c’è un supermercato, possiamo fermarci 10 minuti nel parcheggio a parlare, tanto a quest’ora di notte non c’è nessuno.” “Va bene.” Mi rispose subito. Evviva mi ero salvata in corner. Ci fermammo e inizialmente nessuno parlava, poi senza dirci altro, ad un certo punto ci trovammo ...
... abbracciati con le lingue attorcigliate. Mentre ci baciavamo le sue mani correvano sul mio corpo avanti e indietro, passava dalle tettine al mio culetto senza trascurare la mia patatina ormai umida e grondante, raggiunta facilmente grazie alla minigonna che portavo. Ad un certo punto sentii le sue dita farsi spazio tra le mie mutandine roride dei mie umori e penetrare la mia intimità. Ero eccitatissima, era il primo uomo che violava la mia fichettina, ci vollero pochi secondi perché io potessi dimostragli tutta la mia voglia godendo e irrorando le sue mani ed il sedile della sua auto di tutti i miei liquidi vaginali. Lasciò che mi riprendessi per qualche momento poi, senza parlare, si aprì i pantaloni e offrì il suo cazzo turgido alle mie voglie. Era di grandi dimensioni, forse 20 cm, lo presi tra le mani e cominciai ad accarezzarlo, baciarlo, masturbarlo. Si vedeva che era pronto per scoppiare. Provai a prenderlo in bocca. Prima un po’ goffamente poi, anche su sua indicazione, cominciai a spompinarlo come meglio potevo. Più continuavo e meglio affinavo la tecnica. Sentivo solo i suoi ansimi e i suoi sospiri e qualche . Poi, ad un certo punto, la mano che accompagnava i movimenti della mia testa, divenne più pesante spingendo il suo cazzo sempre più in profondità nella mia bocca e, contemporaneamente, una copiosa serie di spruzzi di sperma inondo la mia gola. Anche se non volevo, fui costretta a deglutire il tutto. Dopo essersi riavuto Marco mi guardò e disse “Hai visto la piccola ...