Ho lesbicato con la ragazza di mio figlio
Data: 02/12/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: Marco Sala, Fonte: EroticiRacconti
Questa è una storia vera, tuttora in essere, raccontatami da una frequentatrice e lettrice del sito a seguito del bisogno di condividere con qualcuno questo suo pericoloso segreto che, se fosse scoperto, minerebbe i suoi equilibri familiari. Ovviamente luoghi e nomi dei protagonisti sono inventati. Ve la propongo in prima persona così come la protagonista l’ha raccontata a me. Grazie e buona lettura.
A volte sai che stai facendo qualcosa che va contro la tua morale o i tuoi tabù, ma il fuoco che c’è dentro di te è più forte di ogni convinzione e ti lasci trasportare solo dall’istinto animale e primordiale che c’è in ognuno di noi, dimenticando tutto il resto. Scusate, mi presento, mi chiamo Gigliola, Lola per gli amici. Sono una donna sposata con un figlio. 56 anni portati molto bene, capelli corti e neri che si stagliano su un corpo minuto ma tonico, bel culetto sodo grazie alla palestra che cerco di frequentare il più regolarmente possibile e due tettine piccole adornate da dei capezzoli che sono pronti ad erigersi ad ogni minima stimolazione. Ho una posizione sociale molto interessante, infatti sono una manager di una grande multinazionale, tale posizione mi porta a viaggiare spesso ma, ciò che vi racconterò, è successo proprio dentro le mura di casa. Ma partiamo dall’inizio, vi racconto qualcosa di ma per poter capire il mio percorso. Già da piccola sentivo fuoco ardere dentro di me. Tutto ciò che aveva a che fare con il sesso mi eccitava e stimolava. Appena potevo ...
... spiavo i miei genitori mentre erano nudi e, soprattutto, quando erano nella loro intimità. La mia crescita sessuale fu coltivata da mia cugina Carla, di qualche anno più grande di me, fu lei a rendermi edotta sulle pratiche sessuali per potersi dare piacere, mi insegno a masturbarmi quando ero ancora in quinta elementare, poi qualche anno dopo addirittura vivemmo una vacanza d’estate da perfette amanti dove, ci davamo piacere reciprocamente. I ragazzini non mi consideravano perché, come sono minuta oggi, ero minuta ed acerba anche da ragazzina, la loro attenzioni erano tutte per le compagne di scuola già formate e formose. I miei zii e mia cugina in seguito, per ragioni di lavoro cambiarono città, così persi l’unica persona interessata a me da punto di vista sessuale. Inutile dire che la masturbazione per me era diventata una pratica quotidiana, le mie fantasie vagavano tra i momenti passati tra le braccia di Carla e la voglia di giocare con il pisello di qualche compagno di scuola più grande di me. Non c’era distinzione, mi eccitavano sia le ragazzine, sia i maschietti. Ma ahimè ancora i maschietti non mi consideravano. Forse perché mi vestivo sempre con i soliti jeans e una maglietta che purtroppo non faceva “immaginare tutto” tanto per citare Baglioni, in quanto c’era poco da immaginare poi, con i capelli corti, sembravo più un maschietto che una femminuccia. Al liceo legai molto con Paola, la mia compagna di banco. Una ragazza dolcissima, molto pudica e riservata, forse per ...