1. Ho lesbicato con la ragazza di mio figlio


    Data: 02/12/2018, Categorie: Incesti Autore: Marco Sala, Fonte: EroticiRacconti

    ... questo diventammo amiche. Con lei condividevo sia le ore di lezione in classe e, siccome abitavamo molto vicine, che anche quasi tutti i pomeriggi a casa. Fu proprio durante questi pomeriggi che iniziammo ad entrare molto in confidenza e ad aprirci l’una con l’altra. Parlavamo di tutto, dei nostri amori platonici, dei nostri cantanti preferiti e di altre mille cose, ma sopratutto io le raccontavo del sesso e delle mie esperienze in merito. Le raccontai della mia iniziazione curata da mia cugina Carla, poi dell’estate caldissimo, in tutti i sensi, passato con lei, e le mie fantasie e masturbazioni. Quando poi toccò a lei a raccontare, divenne rossa e si chiuse in se stessa. “Paola, qualcosa non va?” le chiesi. “No Lola, è che mi vergogno un po’.” “Eddai, certe cose le abbiamo fatte tutte.” “Appunto, ma io certe cose non le ho mai fatte, neanche mi masturbo, so che così dicendo potrò sembrarti un’imbranata totale. Non vorrei che tu non volessi più essere amica proprio per questo.” E scoppiò a piangere. Nel vederla così contrita mi venne naturale abbracciarla e riempirle di baci le guance. Lei, singhiozzando, lasciò che io la baciassi poi, girandosi verso di me, iniziò anche lei a baciarmi, ma questa volta sulle bocca. Inizialmente rimasi un po’ stupita, poi infilai la mia lingua tra le sue labbra nel più focoso bacio alla francese che mai ebbi dato. Lei sembrava che non aspettasse altro e ricambiò subito il favore. Quel giorno ricordo che continuammo a baciarci per forse ...
    ... un’ora. Baci sulle labbra, baci teneri sul collo, leccatine ai lobi delle orecchie, insomma, quando fu il momento di tornare a casa avevo tutte le labbra rosse tanto che dovetti passare in farmacia a prendere del “burro cacao” per lenire il bruciore. Quel giorno non ci parlammo, tacitamente avevamo posticipato tutte le spiegazioni al giorno dopo. A scuola qualche cenno d’intesa ma nessun commento. Finalmente venne l’ora in cui mi recai da lei. Lei, come sempre, era sola in casa, infatti i suoi genitori entrambi lavoravano. Appena Paola mi vide mi corse incontro, mi abbraccio e mi baciò sulle labbra. “Vorrei scusarmi per quello che è successo ieri.” “Scusarti di cosa, anzi, tra di noi c’è stato un bel momento di tenerezza, ma ora mi incuriosisci. Tu non hai mai fatto veramente niente? Parlo del sesso.” A queste mie parole sembrò intristirsi di nuovo. “No, io non ho nessun parente vicino, i mie cugini sono tutti di giù, non riusciamo a vederci neanche nelle feste comandate.” Si va bene, ma avrai avuto altre amichette con le quali parlare e condividere le tue esperienze?” Mi rispose con un’alzata di spalle. “Ho capito, sarò per te quello che mia cugina Carla è stato per me.” Subito le si illuminò il viso mi abbracciò e mi baciò di nuovo sulle labbra, questa volta infilandoci la lingua. Non sto a dilungarmi ma con lei ripercorsi tutte le strade che avevo già percorso con mia cugina, questa volta però nella parte di conducente. L’idillio con Paola durò l’anno della prima e seconda ...
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