1. La sconosciuta del bus


    Data: 28/11/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: lokrost, Fonte: RaccontiMilu

    ... realizzando che è lei, ferma a guardarmi fino a quando il pullman non riprende la sua corsa.
    
    Sceso alla mia fermata, quando mi metto a riflettere su cosa poter fare l’indomani per rendere più interessante la situazione, mi rendo conto che oggi è venerdì e fino al lunedì successivo non la potrò più incontrare mandandomi così in una sorta di paranoia. Durante tutto il weekend la mia testa è rimasta quasi assente ed anche uscendo con gli amici, sentivano che qualcosa non andava. Il suo culo è rimasto impresso nella mente come se fosse ancora di fronte i miei occhi.
    
    Finalmente il lunedì è arrivato. Nel momento in cui trovo posto a sedere per il viaggio di ritorno, la mia erezione si presenta già con prepotenza. Come l’ultima volta, mi siedo nel posto vicino al corridoio così da vedere cosa escogiterà oggi e poi, trepidante, attendo che arrivi la sua fermata.
    
    Finalmente la sua fermata, finalmente la vedo salire e poco dopo avermi trovato, mi raggiunge. Anche oggi indossa una maglietta più scollata del solito che mostra una buona panoramica dei suoi seni e quando mi scavalca, anche questa volta i jeans si abbassano più del dovuto. Oltre notare con piacere una piccola porzione delle sue chiappe e lo spacco tra esse, non noto però la presenza di mutandine. E se non le avesse messe? E se fossero solo talmente striminzite da non vedersi? Ma con un culo come il suo, chi se ne frega di dove stanno le mutandine.
    
    Oggi a differenza di qualunque altro giorno, il suo umore è ...
    ... decisamente positivo e quasi sorridendo, sempre composta sul sedile, questa volta guarda volentieri fuori dal mezzo. Con questa novità ne approfitto per guardarla meglio e vago calmo con lo sguardo soffermandomi su ogni suo dettaglio. Il tempo è però tiranno e tra poco dovrà scendere. Questa volta si prepara molto prima del tempo, fruga nella borsa, si guarda attorno diverse volte e poi nel momento di scavalcarmi, questa volta mi si siede quasi in braccio. Rapidamente infila una mano nella tasca dei miei pantaloni e guardandosi intorno ci deposita qualcosa all’interno. Rapidamente ritira la mano, si alza e senza nemmeno voltarsi si dirige alle porte d’uscita. Sono ancora più sconvolto del giorno precedente, mi sposto rapidamente sul sedile che occupava fino a poco fa e mentre con una mano entro nella tasca agguantando cosa ci ha depositato, la vedo ferma a guardarmi sorridendo. Il pullman riparte mentre mi rendo conto che quello che sto toccando è stoffa. Coprendomi con lo zaino, lo estraggo dai pantaloni e quando mi rendo conto di cosa si tratti, lo infilo rapidamente in tasca. Solo giunto a casa ho il coraggio di tirarlo nuovamente fuori. Oggi era senza mutandine, ora ne sono certo visto che le sto tenendo tra le mani. Profumate, umide, bianche e decisamente sgambate, sul davanti, trovo un messaggio scritto sulla stoffa. “Assaggiami. Se domani vuoi di più, scendi con me.”
    
    Come consigliato nel messaggio, assaggio quelle mutandine fradice di umori mentre con una mano viaggio su ...