1. Dominazione al parco


    Data: 27/11/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: aliceslave, Fonte: Annunci69

    ... RIPULIRTI DALLA SBORRA E DAL PISCIO CHE HAI PRESO”.
    
    Il gesto fu subito notato dagli altri due uomini che, quasi a gara tra loro, iniziarono a fare lo stesso. Arrivarono pedate ovunque, dai polpacci, alle cosce, alla pancia, alle tette, alle ascelle, sotto il collo ed in pieno viso, compresa bocca ed occhi, con il risultato finale che avevo più melma sul davanti che sul retro del mio corpo, già affondato nella pozzanghera.
    
    Pienamente soddisfatti per come era andato quell’incontro inaspettato, i due uomini salutarono rapidamente il Padrone anche se, dai loro atteggiamenti, ricordo di aver avuto l’impressione che si conoscessero già.
    
    Il Padrone si rivolse poi a me, che ancora sdraiata in terra mi godevo languida i postumi di quella sessione, dicendo: “SEI STATA PROPRIO UNA BRAVA CAGNA MA PUOI’ FARE DI MEGLIO ! LA PROSSIMA SETTIMANA TI RIVOGLIO QUI E DOVRAI ESSERE GIA’ NUDA, SENZA UN CAZZO DI NIENTE AD ECCEZIONE DEL COLLARE E DEL GUINZAGLIO ! HAI CAPITO TROIA?”
    
    Al mio sommesso: “SI PADRONE” aggiungeva: “ED ORA TORNA A QUATTRO ZAMPE DA DOVE SEI PARTITA E NON PROVARE AD ALZARTI IN PIEDI O TI RAGGIUNGO E TI FACCIO IL CULO ANCORA PIU’ ROSSO CON LE CINGHIATE”
    
    Ubbidendo a quell’ultimo ordine mi sollevai da terra in una condizione a dir poco vergognosa ed indecente sia nella parte davanti che dietro, con fango e foglie secche appiccicati ovunque, persino all’interno del culo e sulle sopracciglia, e con quell’acre odore di sborra e piscio che sentivo anche in bocca, ...
    ... quasi facessero ormai parte del mio corpo da troia che, nonostante tutto, era ancora in calore.
    
    La condizione indescrivibile di completo degrado per la dominazione sino ad allora subita, si perfezionò poi nel rientro fino al parcheggio dell’auto.
    
    Percorsi tutto il tragitto di ritorno a quattro zampe rendendomi quasi invisibile nell’oscurità del parco, sia per la posizione sia perchè del tutto ricoperta di melma marrone puzzolente; mi spronava comunque un’eccitazione se possibile ancora maggiore di quella dell’andata perché adesso ero consapevole e fiera di aver soddisfatto il Padrone ed i suoi amici e di essere rimasta servizievole fino all’ultimo.
    
    Piano piano raggiunsi il bidone dei rifiuti dove il Padrone aveva gettato i miei vestiti e, pur rimanendo a carponi, feci quasi immediatamente un’amara scoperta; all’interno c’erano solo delle carte, fazzoletti usati e qualche bottiglia in plastica e non c’era traccia né della felpa né dei pantaloncini.
    
    Il terrore ebbe la meglio su di me facendomi inizialmente tremare, fin poi a trasformarsi in un attacco di vero panico; cercavo di spiegarmi cosa potesse essere successo ed intanto cominciai a sudare nonostante la temperatura fosse piuttosto bassa.
    
    Facevo mille congetture sulle varie possibilità e per sicurezza svuotai completamente il contenuto del sacchetto dei rifiuti ma, oltre a quanto già notato sommariamente prima, vi trovai diversi preservativi ancora pieni di sborra e fazzoletti di carta ingialliti.
    
    Era notte ...
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