Roberta: sesso al tempo del coronavirus
Data: 24/11/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Aleppe, Fonte: Annunci69
... seduta di nuovo sulle mie gambe, infilò la chiavetta nel PC ed avviò una presentazione. “Adesso le mostro io qualcosa di veramente interessante». Sul video scorrevano grafici, tabelle e diagrammi in stile contabilità analitica e Roberta, confesso in maniera molto professionale, mi illustrava l’andamento delle vendite dell’azienda con dovizia di particolari. Le mie mani le scorrevano sulla schiena, soprattutto sul fondoschiena, ma ero sinceramente incuriosito e volevo vedere dove voleva arrivare. «Per incrementare le vendite», disse ad un certo punto arrestando la presentazione, ho pensato allora ad una nuova linea di prodotti.» Con l’indice della mano destra schiacciò il click del mouse e la presentazione proseguì. «Il primo di questi ho pensato di chiamarlo “bocca di rosa”» e sullo schermo comparì una fantastica foto del suo viso mentre in maniera molto arrapante imboccava una banana. «Il secondo si chiama “campo dei fiori”» e comparì una sua foto seminuda, a cosce spalancate con la peluria del pube circondata di margherite ed altri fiori di campo, ben in evidenza. «il terzo ed ultimo si chiama ‘bucolico pastorale’» e, come potete ben immaginare, sul video comparve un magnifico primo piano del culo nudo di Roberta, nel solco del quale troneggiava un bastone da pastore, evidente simbolo fallico. La mia mano le aveva ormai sollevato completamente la gonna ed era arrivata a scostare le mutandine. «Se posso, vorrei provare un campo dei fiori» dissi. «Non preferisci prima un ...
... po’ di bocca di rosa?» «Sinceramente no», risposi sollevandola, mettendola seduta sulla scrivania. Quindi la sdraiai, le tolsi gonna e mutandine, lasciandole tuttavia la camicia bianca e la invitai a sdraiarsi. Sedutomi di nuovo, cominciai a giocare con la fessura tra le sue gambe, dapprima solo con le dita, quindi con la lingua. La leccavo sempre più freneticamente, mentre con le mani le accarezzavo le gambe e il bel culo rotondo. Quindi allungai una mano, scostai il reggiseno e presi a massaggiarle una poppa, mentre il dito indice dell’altra mano si infilò nel buchetto posteriore. Dopo qualche minuto di questo trattamento, «ti prego, fammi sentire il tuo cazzo …», sospirò. Non me lo feci ripetere due volte, mi calai i pantaloni e presi a chiavarla con foga sulla scrivania. Ci scambiavano le lingue in maniera appassionata, quando, ad un tratto, lei si lasciò andare ad un lungo “oohhh” e ne venne tranquilla. «Ti amo come non ho mai amato nessun’altra» «anch’io» rispose lei tirando su la schiena. Un lungo bacio appassionato coronò questo scambio di dichiarazioni di amore. «Ti va di voltarti?» «Mi vuoi dare il premio di produzione?» «Intanto comincerei con la vagina, poi vediamo». Lei si alzò, si voltò e si mise piegata a novanta gradi sulla scrivania. Non persi tempo e glielo infilai subito dentro, riprendendo a scoparla. Lei muoveva il suo culo magnifico in sincronia con i miei colpi, provocando in me un piacere tremendo. Mi piaceva moltissimo guardare le sue grandi, rotonde ...