1. Ritrovo fortuito


    Data: 18/11/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Racconti 69, Racconti Erotici, Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... la frenetica Nunzia mi denuda concitatamente, mi mangiucchia con veemente cupidigia su tutto il corpo, s’appropria del cazzo seviziandomi meravigliosamente con la sua abile ed esperta lingua, in seguito irrompe con le gambe spalancate sull’ottomana e mi supplica:
    
    “Alfio, dai, scopami subito, non resisto più, infilamelo tutto dentro, lo voglio sentire bene, dai amore. Dopo però sborrami sulla fica, sì, sporcamela tutta come piace a te, voglio sentire e vedere quando mi bagni, porco che non sei altro”.
    
    Il mio cazzo, chiaramente pungolato fino a quel momento, non desidera altro e con una lieve spinta si trova ringuainato dentro quella meravigliosa e accogliente scorrevole membrana. Ciò basta invero ad accompagnare alla vetta del godimento la mia fremente e riverita femmina, che strepita la sua personale tensione spasmodica mentre m’arpiona come sempre così saldamente con le unghie, che suppongo di non riuscire ad allontanarmi dall’anfratto della sua stupenda e pelosissima nera fica. Io resisto, non voglio muovermi da quell’accogliente e confortevole pertugio, dove mi trovo così bene alloggiato, resto statico dentro di lei, godendomi la pressione delle sue polpose labbra vellutate che scorrono sul mio cazzo. A dire il vero ho una certa esperienza, sicché rimango fermo, perché è un piacere sottile rimanere inflessibile dentro quella fica attualmente pulsante per il godimento. Io sono deliziato e radioso, soddisfatto di dominare e di scopare una simile femmina, per il ...
    ... fatto che ogni qualvolta che m’inabisso in quella grotta confortevole è come se fosse la prima volta. Mi muovo adagio, cerco di rimandare l’orgasmo il più possibile a lungo, sto resistendo oltremodo, fino a quando Nunzia ricomincia ad agitarsi sotto di me per sbraitare nuovamente, unitamente al mio simultaneo orgasmo che sopraggiunge. Io chiudo gli occhi, mi lascio andare e sborro la mia intima e densa essenza, disseminandola sulla sua foltissima fica ricoperta da una stupenda e nerissima striscia di pelo che tanto sragionare mi fa. Il fluido della sborrata è abbondante, dovuto alla lunga astinenza accumulata in tutti quei lunghi giorni d’attesa, sennonché temporaneamente rasserenata adesso Nunzia mi riferisce:
    
    “Adorato Alfio, io non ne potevo più, per me era un autentico supplizio non avere il cazzo dentro. Talvolta mi chiedo se sono normale, se sia una depravata e affamata. Bruciavo dentro dal focoso desiderio”.
    
    “Devo ammettere che pure io me lo domando, tu sei così fica e attraente che sovente mi fai delirare. Ti scoperei a lungo che non immagini come. Dimmi una cosa, hai bevuto la compressa?”.
    
    “Certo Alfio, sì, sono così felice e gioconda di trovarmi qua a Praga assieme a te, l’ho fortemente bramato”.
    
    Durante il tempo in cui restiamo a parlottare, ascoltiamo attraverso il tramezzo nell’appartamento accanto dei rumori e subito dopo degli espressivi e dei convincenti strilli femminili, mitigati dal muro stesso, ma nitidamente sono degli eloquenti e inconfondibili ...
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