1. Ritrovo fortuito


    Data: 18/11/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Racconti 69, Racconti Erotici, Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... Enna all’ultimo momento ed è giunta a Palermo poche ore prima della partenza dell’aereo. E’ riuscita a malapena ad allestire una piccola valigia e via di corsa verso l’aeroporto. Sono venti giorni, che non ci vediamo, per cui Nunzia come di consueto è impaziente d’avvinghiarmi, di tormentarmi e d’avermi senza alcuna segretezza. Il suo stato di eccitazione è al culmine, come anche il mio del resto, la mia deliziosa ragazza è d’un erotismo irruente, è straripante, irrefrenabilmente allettante, perché pure io non vedo l’ora d’abbracciarla, d’amarla e di sfibrarmi in conclusione sopra quello spettacolare corpo in mezzo a quelle cosce affusolate, perché tutti quelli che la conoscono, nelle mie precedenti storie, sono informati che tipo di femmina sia.
    
    Quando siamo in volo verso Praga lei non mi dà tregua, mi punzecchia spudoratamente di continuo, si stringe a me con quelle tette da favola che mi hanno sempre infervorato, mi pizzica malignamente facendomi salire palpiti di piacere, mi sollecita il cazzo da sotto un pullover che ha meticolosamente collocato sulle gambe per non destare sospetti, io in verità faccio fatica a tenerla a bada, mentre mi bisbiglia che non c’è la fa più, che non resiste, che vuole succhiarmelo. Nunzia riesce a farmi eccitare di brutto, il pullover abilmente disteso sul grembo occulta la formidabile erezione che i pantaloni non riescono a contenere. L’assistente di volo, che ogni tanto passa nel corridoio ha abilmente afferrato la faccenda, perché ...
    ... dev’essersi accorta delle sue manovre libidinose, perché ho constatato un risolino allegro e partecipe rivolto a noi durante uno dei suoi ripetuti passaggi. Nunzia è fuori di sé dalla voglia, farnetica, non lo nasconde, delira e non si contiene in alcun modo, nientemeno reclamerebbe stravagantemente che la seguissi in bagno, per dare in ultimo quel libero sfogo al suo insopprimibile e sfrenato desiderio d’essere posseduta. Io, d’altro canto, me ne guardo bene dall’assecondarla malgrado la smania mi stuzzichi oltremisura. Io padroneggio la mia bellissima donna, riconosco quando è al culmine, giacché non è capace di contenersi e sono certo che metterebbe in agitazione tutti i passeggeri dell’aereo con i suoi irrefrenabili lamenti.
    
    In breve tempo riesco a convincerla, lei si calma quando le faccio notare che suppergiù tra quarantacinque minuti scarsi di volo giungeremo a destinazione. Nunzia visibilmente immusonita e fosca si blocca, ma quando siamo nel tassì dall’aeroporto verso la città, anche lì dentro non mi lascia tranquillo. Riesce persino a infilare la mano nel risvolto dei pantaloni comprimendomi perversamente il cazzo fino a cagionarmi dolore. Lo strazio termina quando arriviamo all’albergo dove generalmente pernotto, Josefov è il quartiere ebraico di Praga, affascinate e assolutamente da non perdere, giacché si trova anche la via degli acquisti della capitale ceca. Faccio appena in tempo ad accedere nella stanza, poso i bagagli, che mi ritrovo sospinto sull’ottomana dove ...
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