1. Frate martino - 2


    Data: 18/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... proibito.”
    
    “Lo so… - disse frate Martino, continuando a rovistarsi sotto il saio, pur avendo trovato da un pezzo quello che andava cercando – ma… ma non ti viene mai duro?”
    
    Frate Marcello lo fissò con aria imbarazzata.
    
    “Perché, a te?”, prese tempo.
    
    “A me sì…”, disse frate Martino e si scoprì ulteriormente, rivelando l’uccello gloriosamente eretto, che stringeva nella mano.
    
    L’altro si fece ancora più rosso.
    
    “Copriti… - disse con voce tremante – Lo sai che è peccato…”
    
    “Lo so che è peccato… ma è così bello…”, esclamò con aria beata frate Martino, facendoglisi più accosto, mentre accennava sull’asta un leggero saliscendi.
    
    “Smettila… - quasi gridò frate Marcello – smettila, per favore…
    
    Ma frate Martino non se ne diede per inteso. Anzi, allungò la mano sotto il saio di frate Marcello e dopo avergli palpato i coglioni, sfiorò con le dita un consistente bastoncello in via di lievitazione.
    
    “Smettila, per favore, - insistette frate Marcello – è peccato… è peccato mortale…”, ma senza scostarsi, né accennare la minima resistenza.
    
    “Ci confesseremo a frate Gaudenzio e diremo mille Paternostri.”, disse frate Martino, impugnandogli la verga ormai turgida e vibrante.
    
    A quel punto, sopraffatto dalla violenza che stava subendo, o forse dalla piacevolezza che stava provando, frate Marcello si lasciò andare disteso sul fango secco, avendo cura nella concitazione del momento di afferrarsi l’orlo del saio e tirarlo su fino alla cintura, esponendo così l’intero ...
    ... armamentario.
    
    Per frate Martino fu il segnale di via libera e, dopo averlo segato per un po’, si chinò e prestò al poderoso membro le stesse cure che a suo tempo il baroncino Wolfango aveva prestato a quello dell’aitante maestro di stalla. Lo teneva saldamente in pugno e muoveva la mano su e giù, ora più lenta, ora più veloce, prendendo spunto dai gemiti e dai sospiri che sfuggivano dalle labbra dischiuse di frate Marcello. E più prendeva coscienza del piacere che l’altro stava provando, più il suo cuore si riempiva di letizia… mentre il suo cazzo si gonfiava di ulteriore eccitazione.
    
    Frate Marcello era disteso, gli occhi chiusi, le braccia abbandonate lungo i fianchi, il basso ventre oscenamente esposto; le gambe, vibravano, in sintonia col piacere che gli attraversava ogni fibra del corpo. Ad un tratto, frate Marcello le divaricò leggermente e subito frate Martino colse l’occasione di spingergli la mano sotto le palle e vellicargli con la punta del dito il buco del culo untuoso di sudore.
    
    A quel tocco così intimo, frate Marcello, con uno scatto, divaricò ancora di più le gambe, sollevando il bacino, mentre del tutto inaspettatamente cercò a tentoni il cazzo di frate Martino e, trovatolo, lo strinse, cominciando a segarlo con mosse convulse.
    
    Frate Martino spinse il dito ancora più a fondo, incrementando nel contempo il saliscendi della mano: la risposta non tardò ad arrivare: frate Marcello si inarcò e con un singulto strozzato si abbandonò all’orgasmo, forse il ...
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