1. L’intreccio – Capitolo 1 – La conoscenza


    Data: 16/11/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Autore: Maturo61, Fonte: RaccontiMilu

    ... evidenziava le sue labbra, un paio di scarpe con tacco 10 che esaltavano le sue gambe.
    
    “Sofia sei uno splendore” le dissi avvicinandomi. “Grazie sei molto gentile” mi rispose. Le porsi la mano e la baciai sulle guance. Le aprii la portiera e la feci accomodare in auto. Misi in moto e mi diressi al ristorante. Durante il tragitto mentre si parlava del più e del meno, per approfondire la conoscenza, non esitavo ogni tanto ad osservarla. Lei non mi toglieva gli occhi di dosso e tale comportamento mi faceva presagire che la serata si concludesse come mi aspettavo. Il locale offriva anche musica di sottofondo che accompagnava le varie portate. Durante la cena posti uno di fronte all’altra approfittai per toccarle la mano per cercare di capire se Sofia fosse in sintonia con il mio corteggiamento, che tra l’altro non era neanche velato. Non spostava la mano e ogni qualvolta la sfioravo lei non esitava a sorridere compiaciuta.
    
    Dopo il dolce e il caffè chiesi il conto e andammo via. I miei pensieri fantasticavano sui suoi seni e sul quel lato B che era uno spettacolo della natura. Facemmo una passeggiata con le luci soffuse della città e lei durante la passeggiata mi tenne sottobraccio e reclinava la testa sulla spalla. Sembravamo due fidanzatini. Era giunto, però, il momento di concludere, mi fermai la feci appoggiare ad un muretto e guardandola prima negli occhi mi accinsi a baciarla. Le mie labbra si avvicinarono alle sue e scattò il bacio. Fu un bacio passionale. La strinsi ...
    ... forte a me mentre le lingue si intrecciavano e si cercavano. Ebbi immediatamente un’erezione e non feci nulla per non fargliela sentire. Pensai fra me e me che la serata si sarebbe conclusa con una grande scopata. Non persi allora tempo e mi accinsi a dirigermi verso l’auto confidando nel fatto che non si sarebbe opposta a trascorrere la notte con me. Appena saliti in auto, infatti le proposi di recarci all’albergo che avevo prenotato e qui ci fu la doccia fredda.
    
    “Filippo! Tu mi piaci e tanto! Sono molto attratta da te! Mi fai sentire una donna desiderata! La cosa mi scombussola alquanto, sai non ci ero più abituata. Mio marito era diventato un pantofolaio e non aveva certo queste attenzioni che tu mi ha riservato questa sera…. Ma il lutto è troppo recente e non me la sento di trascorrere la notte con te. Tra l’altro Greta è a casa e non vedendomi arrivare si preoccuperebbe oltremodo” disse tutto d’un fiato. Io la guardavo come un coglione e non ebbi modo neanche di replicare o di insistere. A caldo qualsiasi reazione negativa avrebbe pregiudicato il prosieguo della conoscenza. “Hai ragione Sofia, forse ho corso troppo e ti chiedo scusa. Ti riaccompagno a casa e magari ci sentiamo nei prossimi giorni” “Grazie, Filippo sei veramente un signore e vedo che mi comprendi” replicò lei. Ci furono momenti di silenzio in auto e ogni tanto volgevo lo sguardo alla mia destra per osservarla. Lei mi guardava intensamente e per rompere la tensione, che ahimè si era creata, mi raccontò ...
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