1. La bambola


    Data: 16/11/2018, Categorie: Etero Autore: Ffransis, Fonte: Annunci69

    ... Sebastiano. Abbassò lo sguardo e con le dita si districò i capelli.
    
    - Giorno e notte, hai il mio numero di cellulare.
    
    Si guardarono gravemente e lei se ne andò.
    
    Sebastiano si abbottonò di nuovo i pantaloni. Il suo respiro accelerò, sussultò, appena prima di sedersi sul pavimento, la schiena contro la porta. Strinse le labbra, si mise una mano sulla fronte e chiuse gli occhi.
    
    La sera presto era sdraiato sul divano quando si svegliò. Il soggiorno si era oscurato e lui si mise seduto. Per un momento, assaporò il silenzio. Richiuse la bottiglia del Martini e si alzò verso una finestra che già annunciava la fine del fine settimana. Il suo sguardo sembrava attratto da qualcosa, qualcuno. Sebastiano si spazzolò di nuovo i capelli, prima di entrare nell'ingresso e andarsene.
    
    Una donna sulla cinquantina, occhiali, fece scivolare un volantino nella sua cassetta della posta.
    
    - Caterina!
    
    - Sebastiano! Stai bene ? Ti metto giù un po' di lettura.
    
    Caterina La Motta, la postina, in procinto di licenziamento
    
    - Ci mancherai, Caterina.
    
    - Forse ci rivedremo. Buona serata!
    
    Continuò per la sua strada e Sebastiano tornò con una piccola fitta al cuore.
    
    Che pomeriggio! Verso le 21, Sebastiano andò di sopra per fare una doccia. Nel frattempo, scivolò nel suo grande letto con il suo tablet.
    
    Programmò il suo telefono per squillare alle 6 in punto.
    
    Pochi minuti dopo, fu sopraffatto da una comprensibile stanchezza.
    
    A tarda notte, Sebastiano si svegliò di ...
    ... soprassalto. Girò la testa verso la radiosveglia: 3:33.
    
    Solo il battito del suo cuore dominava il silenzio della stanza. Al pianterreno stava succedendo qualcosa.
    
    Sebastiano accese la sua lampada da comodino. Si alzò dal letto e si infilò un paio di pantaloni da jogging, prima di uscire con cautela nel corridoio.
    
    Illuminò le scale:
    
    - Maria Agnese, sei tu?
    
    Sebastiano scese cautamente i gradini. Arrivato nell'atrio, controllò che la porta d'ingresso fosse chiusa a chiave. Per curiosità, entrò in soggiorno e si guardò intorno: nessuno.
    
    Ritornò in corridoio e il suo sguardo fu attratto dalla porta della cantina semiaperta. Si guardò indietro e vide solo un copricapo bianco: la bambola popolare non c'era più. Sebastiano si chiese: nella follia di quella domenica pomeriggio, l'aveva lasciato da qualche altra parte?
    
    Con la mente troppo annebbiata, si arrese. Chiuse la porta e salì le scale per finire la notte.
    
    6:00 in punto. Si alzò con una mente fresca. Aveva dimenticato il folle giorno del giorno prima e i ricordi di quella notte interrotta.
    
    In cucina faceva colazione pacificamente prima di riordinare il soggiorno. Dopo aver aperto le persiane, si guardò intorno per controllare che nel soggiorno non ci fosse niente. Che il plaid fosse piegato, tutto sistemato con cura per essere il marito modello agli occhi di Marie Agnese.
    
    Lasciò l'ufficio intorno alle 17:00. La giornata di straordinario l'aveva dissuaso dal fare una gita al centro commerciale e fu nel ...
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