1. La bambola


    Data: 16/11/2018, Categorie: Etero Autore: Ffransis, Fonte: Annunci69

    ... placò.
    
    - Da quando ti permetti di placcare me?
    
    Sebastiano aveva un dubbio e Carolina infilò le dita storte nella polo.
    
    - Bastardo, mi piace quando mi provochi!
    
    Si sollevò fino alle labbra e la baciò energicamente. Sebastiano glielo lasciò fare. Le mise le mani addosso, ma non aveva la forza o l'inclinazione per respingerla.
    
    Carolina trattenne il respiro.
    
    - Maleducazione, ecco cosa ti mancava!
    
    Sebastiano a sua volta fece scattare la bocca della cognata e la spinse per portarla contro il radiatore nell'ingresso.
    
    - Carolina, mi stai cercando da troppo tempo!
    
    La sollevò e la premette con forza contro la porta, mise la mano destra sulle natiche paffute e le sue dita si sollevarono sotto il vestito.
    
    - Bastardo! Ti ho sempre voluto. Cosa mi nascondi?
    
    Le sue dita sottili sbottonarono i jeans e si accovacciò ai suoi piedi. Tirò fuori lo strumento di carne fasciato con mano pronta e fece scivolare la testata in profondità nella sua bocca affamata. La testa dai capelli ramati prese vita ferocemente sul membro, i suoni del succhiare riempirono la sala, punteggiati dal ronzio di questa furia.
    
    Sebastiano alzò il mento e gli occhi verso il centro di allarme, ansimò per il suo benessere in quella bocca calda senza tabù.
    
    - Sei solo una puttana!
    
    - Esattamente!
    
    Quattro mesi di pane secco lo avevano spinto a prendere precauzioni. Ritirò il suo cazzo e spinse le spalle di Carolina. Sbilanciata, mise due ginocchia a terra, poi le mani si posarono ...
    ... sulle piastrelle. Si tirò su il vestito di jeans e si tirò giù il pantaloncino.
    
    - Fotti questa puttana!
    
    Mosse le dita sulla fica bagnata, respingendo il clitoride che si era indurito sotto il dito indice. Le sfiorò le labbra carnose, prima di infilare un dito nella fica. Sebastiano affondò disumanamente il suo ariete fino all'elsa, prima di aggrapparsi ai fianchi di Carolina e volgarmente, la baciò con grandi spinte.
    
    La perversa cognata stava urlando, abbracciata e spinta com'era dall'ardore di Sebastiano. Maltrattata come una ninfomane anoressica, Carolina aveva protetto la sua testa ficcando le unghie nella porta.
    
    - Sembra che ti piaccia solo a quattro zampe!
    
    Sebastiano fece una smorfia, le sue dita si contrarono nei fianchi e rallentò la sua corsa.
    
    Controllò il suo piacere e si congelò dentro di lei, prima di rilasciare la sua tensione urlando. Afferrò i capelli, li tirò indietro e iniziò a spingere di nuovo, sussultando.
    
    Ad ogni piacere, sentiva la fica di Carolina pulsare. Sebastiano si ritirava lentamente dalla matrice che aveva seminato.
    
    Impiegarono alcuni secondi per riprendere fiato, poi si alzarono. Distante, Carolina si tirò su i pantaloncini e abbassò l'orlo del vestito fino alle natiche. Sebastiano rimise il suo cazzo inzuppato nelle mutande.
    
    Carolina si rivolse a suo cognato che cominciava a mostrare il peso dei rimpianti.
    
    - Grazie Sebastiano. Non preoccuparti, non dirò niente a Maria Agnese.
    
    Aprì la porta, si fermò e si voltò verso ...
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