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Un pacco di troppo.
Data: 25/09/2025, Categorie: Trans Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.top
... tragitto, scambiamo solo qualche parola e, appena giunti al suo appartamento, già mentre siamo in ascensore, lei incolla la sua bocca alla mia e la sua lingua sembra un serpente, che si insinua nel mio cavo orale e gioca con la mia lingua, danzando con la sua. Ho una tale voglia di scoparla che quasi la inchiodo dentro la cabina dell'ascensore. Appena entrati, faccio giusto in tempo a chiudere la porta dietro di noi, che lei si gira e, continua a baciarmi come già faceva in ascensore. Poi si stacca, si muove ondeggiando e sculettando in una maniera veramente provocante, mentre percorre un breve corridoio, che sicuramente conduce alla camera da letto. Guardo il suo magnifico culo e sento il mio membro che ora reclama la libertà, perché non riesce più a star chiuso all'interno dei pantaloni, da quanto è diventato grosso e duro. Appena entrati in camera, lei si avvicina a me e subito incomincia a spogliarmi in maniera quasi frenetica; via la camicia e poi giù anche i pantaloni, insieme ai boxer; vedo la sua faccia compiaciuta quando si trova davanti agli occhi la mia verga. «Wow: avevo intuito bene! Hai proprio un bel cazzone! Sei proprio quello di cui avevo bisogno questa sera. Ti farò impazzire!» Sento la sua bocca calda che va a giocare con il mio cazzo, facendola scorrere lungo l'asta. Con una mano mi accarezza le palle, quasi a volerle soppesare e mugola di piacere quando ne prende una in bocca, mentre accarezza l'altra. «Uuhmhmm… spero che siano belle piene di crema: ...
... ho una sete di sborra incredibile, questa sera!» Sono ad un livello di eccitazione pazzesca; ho voglia di godermi questa femmina tutta, fin in fondo, così la faccio sollevare e comincio a far scendere il vestito partendo dall'alto, fino a farlo arrivare sui fianchi. Come tiro giù il vestito, mi trovo due tette da infarto davanti alla bocca, compresse e strizzate dentro un reggiseno di pizzo nero; scendo ancora più giù, lungo il ventre liscio e piatto, e gioco un po' con l'ombelico, infilandoci la lingua; poi, mentre proseguo nella svestizione di quella fata, qualcosa di voluminoso si palesa davanti alla mia faccia: mi trovo un membro più o meno grosso quanto il mio davanti alla faccia, scarsamente contenuto in un piccolo perizoma nero, di pizzo, come il reggiseno. Resto immobile, sconvolto dal fatto di trovarmi davanti alla faccia una trans. «Ma... e questo cos'è? Che voglio dire: tu sei... insomma non sei... oh cazzo! Questo proprio non me lo aspettavo!» Resto talmente sbalordito che non riesco quasi ad aggiungere altro e lei, con un semplice gesto, abbassa vestito e mutandine e poi si inginocchia accanto a me e mi guarda dritto negli occhi. «Tranquillo, va tutto bene: sicché, non lo avevi capito? Pensavo che fosse stato chiaro che ero quella che vedi!» Resto ancora stupito a guardarla, poi scuoto il capo In senso negativo. «No, ammetto di non aver proprio preso in nessuna considerazione questa eventualità. Sono rimasto davvero sorpreso e…» Ci alziamo entrambi in piedi ...