1. Che bel toro mio cognato!


    Data: 27/08/2025, Categorie: Tradimenti Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.top

    ... ma lui mi rispose che c'era lui a difendermi da ogni pericolo.
    «Piero, ho davvero paura! Tienimi per mano!»
    Lui mi strinse di più la mano. La mia era molto sudata e il contatto con la sua pelle mi fece sentire ancor più il desidero di sentire quella mano sul mio corpo. Adesso mi ero resa conto, che lo volevo come maschio.
    Cercai di trattenermi, ma decisi di seguirlo. Effettivamente arrivammo dalla parte opposta, senza alcun rischio e ci trovammo difronte una piccola caletta, molto riservata e tranquillissima, ma soprattutto deserta! L’acqua era calma e profonda. C’era un silenzio molto piacevole, tanto che ci fermammo a prender il sole lì. Una volta che mi son resa conto che il posto era tranquillo, ho deciso di provocarlo. Andai avanti, sculettando al meglio di me, perché ero consapevole che lui mi stava guardando. Ci sedemmo su dei gradini di pietra, dove, per qualche attimo, nessuno aprì bocca. Poi decisi che era giunta l’ora di stuzzicarlo un po’.
    «Che ne dici se prendessimo il sole nudi? Il posto mi sembra molto tranquillo.»
    Mi è sembrato un po’ dubbioso, si è guardato intorno e poi ha abbassato il costume, mettendo a nudo quello che avevo già immaginato: un bel cazzo, non troppo lungo, ma bello grosso! Nello stesso momento, io mi slacciai il reggiseno e poi mi sfilai le mutandine. Lui mi ha sorriso ed io, da vera porca, mi son sdraiata, divaricando le cosce, e, ad occhi chiusi, mi sistemai a farmi accarezzare dal sole. Era chiaro che mi stava guardando proprio ...
    ... lì, in mezzo alle gambe. I nostri corpi, per il forte calore, erano molto sudati. Ho aperto gli occhi ed ho visto che Piero mi guardava, a partire dal mio tatuaggio all’altezza del seno, fino alla passera, che era chiaramente bagnata. Lo guardai anch'io: aveva il pene eretto. Lui mi ha fissato e poi mi ha fatto un complimento.
    «Sei più bella e audace di tua sorella! Lei non farebbe mai una cosa del genere. Mi fai impazzire!»
    Io l’ho fissato e poi, con aria da troia navigata ho continuato a provocarlo, aprendo e chiudendo le cosce.
    «Davvero son più troia di mia sorella? È questo che volevi dire? Mi sembrava che a te piacessero le donne tranquille e morigerate! Non le puttanelle come me!»
    Lui mi ha guardato con occhi carichi di desiderio.
    «Mi sarebbe piaciuto che tua sorella fosse un po’ più disinvolta e libera, oltre un po’ troia, ma non c’è verso di farglielo capire. È tutta casa e lavoro! Vedi, adesso, è andata in città per il lavoro!»
    Lo guardo e mi fa un po’ tenerezza. Mi avvicino e gli prendo il cazzo in mano, mi congratulo con lui per le sue dimensioni.
    «Questa è un’arma impropria! Bisogna saperla maneggiare con cura!»
    Ma ormai la mia carica erotica era al massimo, stavo quasi per esplodere. Mi sono spostata verso di lui, ho aperto di più le cosce e ho messo una mano dietro la nuca di Piero, indirizzando la sua faccia contro la mia passera.
    «Leccami, ti prego. Son troppo arrapata! Ho, voglia di cazzo, ma anche di sentirmi lambire da una lingua.»
    Senza farselo ...
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