La passera.
Data: 10/06/2025,
Categorie:
Cuckold
Tue Racconti
Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.top
... casualmente mentre mettevo a lavare una camicia ho scoperto tracce di rossetto e fondotinta giù, dopo l’ultimo bottone, come se un viso truccato fosse sceso in basso per succhiare quello che è mio, non ho fatto scenate. Da allora, ogni anno, in vacanza, mi trovo un bel maschio e mi concedo una scopata fantastica, tanto per pareggiare i conti. Per questo anno, saremo pari in anticipo. Al momento della pausa pranzo, vado velocemente a casa. Mi concedo una rinfrescata veloce. Poi, autoreggenti con pizzo alto, un reggiseno a balconcino che si aggancia davanti, che a mala pena riesce a contenere la mia terza, molto abbondante. Una gonna a portafoglio che, da come si tiene alta quando cammino fa vedere il pizzo della calza, camicetta, giacca e un impermeabile per nascondere il tutto, poi torno al lavoro. Alle sei e mezza, quando si esce faccio in modo di esser l’ultima. Vado in bagno e via la camicetta, indosso sopra la giacca abbottonata con un sol bottone, che quasi salta dalla pressione del seno. Sopra indosso l’impermeabile e via. Prendo la macchina e mi metto a girare la città, a caccia di un cazzo che mi faccia godere. Per più di mezzora non trovo ciò che mi soddisfi. Mi sembrava più facile, invece non ho ancora trovato quello che cerco. In un bar non mi va, troppa perdita di tempo. Prendere l’autostrada e scoparmi un camionista, mi sembra troppo pericoloso. Di certo non posso mettermi all’angolo di una via, come una puttana, anche se, dentro di me, in questo momento, è ...
... così che mi sento. Casualmente mi ritrovo davanti al negozio di sementi; c’è un piazzale recintato, metà adibito a parcheggio, mentre nell’altra metà vi sono degli scaffali di legno, dove sono esposte le piante, i fiori, ecc. Entro decisa. Mi tolgo l’impermeabile e mi metto a curiosare fra gli scaffali, senza sapere con esattezza cosa fare. Luca, il commesso, mi vede e mi saluta, mentre sta caricando delle buste dentro il cofano di una vettura; poi rientra e riesce con altre cose, accompagnato da una signora che se ne va. All’improvviso sento la voce di Mario, il proprietario, dietro di me.
«Che magnifica ed elegante sorpresa, posso esserle utile?»
«Certo, ho ancora bisogno di qualche altra cosa. Le piante che ho preso giorni fa non sono state sufficienti, mi son rimasti due buchi che non so come riempire: ci vorrebbe qualcosa di particolare.»
La mia è una risposta con un tono fin troppo allusivo. Mentre parlo mi abbasso in mezzo allo scaffale, fingendo di osservare un vasetto di fiori. La mia gonna si apre, lasciando intravedere il pizzo. Ho slacciato il bottone della giacca, lui è alla mia destra e, dall’alto, si deve godere uno spettacolo che rivela subito i suoi frutti. Con la coda dell’occhio vedo il gonfiore crescere all’altezza della cintura. Lui si gira, dice a Luca di chiudere "tanto serviamo la signora, e poi via."
«Venga dentro, che ci sono piante molto belle.»
Mi fa strada, seguita da Luca. Entro, guardo un po' in giro, loro abbassano la saracinesca a metà; io ...