1. Il nuovo Parroco.


    Data: 27/05/2025, Categorie: Gay / Bisex Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.top

    ... ancora sotto lo sguardo del prete, prendo le mie cose e me ne vado. L'indomani, alle 16:00, mi presento a casa sua e, munito delle chiavi, entro direttamente; una volta su, inizio a sostituire il pezzo rovinato, poi, mi accorgo che c'è dello sporco da eliminare vicino ad una ventola e non avendo nulla con cui pulirlo, decido di andare in bagno a prendere un po' di carta igienica. Una volta dentro, mi accorgo che c'è il Don nudo, è rivolto di schiena a me, lo sbircio per un attimo. Accidenti ha proprio un bel sedere! Mi salta subito all’occhio il fatto che è senza peli sulle gambe. Ha un corpo esile ma ben fatto. Mentre lo guardo, all'improvviso si volta e mi becca sulla porta; io, imbarazzato, mi scuso.
    «Mi scusi, Don Andrea, non mi ero accorto che lei era qui!»
    Lui replica tranquillo.
    «Massimo, non preoccuparti; fa troppo caldo, sono appena tornato e vorrei farmi una doccia. Non penso che possa scandalizzarti un uomo nudo.»
    Lo guardo meglio ora che si è girato. È in piedi davanti a me nudo; effettivamente è depilato anche nelle parti intime, è glabro non ha un pelo. Sorrido.
    «No, non ho problemi! Lavoravo in una palestra e di gente nuda ne ho vista tanta! Ero solo venuto a prendere un po’ di carta per dare una pulita al gruppo. Tra poco lo accendo e vedremo se funziona.»
    Prendo la carta e me ne vado; lo lascio che entra in doccia. Il tempo di finire il lavoro e vado in cucina, dov’è piazzato il comando dell’aria condizionata; avvio il sistema e lui mi raggiunge in ...
    ... accappatoio; si siede al tavolo e si informa sulla riparazione.
    «Massimo, come procede il lavoro, sei riuscito ad aggiustarlo? Lo possiamo provare?»
    Io lo osservo e noto che ha lasciato volutamente l’accappatoio un po’ aperto.
    «Ho finito. Adesso lo avviamo e così proviamo subito se va tutto bene. Dovrò fare il giro di tutta casa per controllare che funzioni in ogni stanza.»
    «Bravo Massimo, hai fatto un buon lavoro! Mentre il sistema si avvia, riposati un attimo. Io vado a vestirmi e poi ci facciamo un buon caffè. Un momento che mi vesto e arrivo.»
    Avvio il sistema, controllo lo split della cucina e vedo che funziona, poi mi sposto nel corridoio e passo davanti alla sua camera, dove lui si sta vestendo; mi avvicino alla porta della camera da letto, sto per chiedergli se in quella stanza funziona, però mi blocco subito, perché non credo ai miei occhi: c'è il Don piegato con il culo verso di me che sta per tirarsi su i pantaloni e rimango basito, perché noto che indossa un perizoma in pizzo nero, ma, ciò che più mi sbalordisce, è che indossa anche delle calze autoreggenti a rete; non resto insensibile al fascino del suo bel culo! Accidenti, è uno spettacolo! Ho subito un’erezione e, con la mano, mi tocco il pacco. Il Don si accarezza il culo, sculetta un po’ e poi si tira su i pantaloni, si gira, mi becca con la mano sul pacco. Mi guarda basito e resta bloccato per un lungo istante, poi cerca una scusa.
    «Massimo, da quanto mi stai guardando?»
    Sorrido eccitato.
    «Ti guardo da ...
«1234...»