1. Nei panni di mia madre - 1


    Data: 10/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69

    ... Sussurrava. “Credo di essere già innamorata di te”.
    
    E, quando capiva che lo stallone era sul punto di venire, faceva scivolare le mani sulla sua schiena, le chiudeva sopra ai glutei rotondi e se lo spingeva tra le cosce.
    
    “Resti da noi?” Gli domandai.
    
    Lo champagne cominciava a darmi alla testa.
    
    “Si, ma vado via presto”. Rispose buttando giù l’ultima gollata. “Domattina ho molto da fare”.
    
    “Buonanotte allora”. Salutai esausto e, salito sul camper, mi infilai sotto le coperte e mi addormentai.
    
    Sprofondai in un sonno senza sogni, ma i gemiti di Manila mi svegliarono prima dell’alba.
    
    Lei era nuda e stava cavalcando Timoteo.
    
    Muoveva il bacino sopra di lui e inarcava la schiena.
    
    Le braccia si levavano oltre la testa e le dita sfioravano il soffitto della roulotte.
    
    L’angelo biondo la guardava con la bocca aperta e l’espressione stravolta dal piacere. Le stringeva i grossi seni, le tormentava i capezzoli e si godeva quel dondolare voluttuoso.
    
    Il mio cazzo divenne durissimo.
    
    Pensai che mi sarebbe piaciuto essere al posto di mia madre e possedere con la stessa indolenza il corpo di quell’adone.
    
    Mi afferrai l’uccello sopra al pigiama e cominciai a strofinarlo, senza fare rumore.
    
    Guardavo i piedi del ragazzo, le cosce dure come tronchi e, sotto al bacino della mamma, in mezzo alle gambe, i grossi coglioni rilassati, pronti a scoppiare da un momento all’altro.
    
    Diedi un morso al cuscino, per trattenere i sospiri.
    
    Lui mi guardò. Aveva capito ...
    ... che ero sveglio.
    
    Attirò la mamma verso di sé, assicurandosi che il ventre di lei aderisse completamente al suo, e, premendole una mano sulla schiena, prese a chiavarla in quella posizione, dolcemente, puntando gli occhi nella mia direzione.
    
    Il sole stava sorgendo e la luce filtrava dentro all’abitacolo.
    
    “Fa piano sennò si sveglia”. Sussurrava lei in estasi.
    
    “Tranquilla troia”. Rispondeva lui. “Tranquilla. Pensa a squirtare”.
    
    Ero eccitatissimo.
    
    Volevo partecipare al loro piacere.
    
    Mi feci coraggio e molto lentamente mi rigirai sulla branda, mi abbassai i pantaloni del pigiama e, poggiandomi sul gomito, scostai il lenzuolo, offrendo al toro lo spettacolo delle mie natiche spalancate.
    
    Con il capo rivolto verso di lui mi portai le dita alla bocca, le bagnai di saliva e, per un po', mi accarezzai lo spazio tra le palle e il buco del culo.
    
    Timoteo sgranò gli occhi e cominciò a dimenare le reni. “Sta ferma” Diceva, mentre, piegando le ginocchia, spingeva l’uccello dentro di lei. “Resta così che sto per sborrare”.
    
    Il suo respiro divenne rapido e faticoso.
    
    “Brava, sei bellissima …”. Le diceva. “Mi stai facendo perdere la testa”.
    
    Capii che non avrebbe resistito molto.
    
    Decisi di fare la mia parte.
    
    Mi passai la lingua sulle labbra, lo fissai con gli occhi languidi e iniziai a masturbarmi per lui, inserendo le dita nello sfintere.
    
    Il maiale mi rivolse uno sguardo da pazzo.
    
    Era chiaro che, se avesse potuto, si sarebbe piantato il mio sedere tra ...