1. Nei panni di mia madre - 1


    Data: 10/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69

    ... nastro rosa fasciava la vettura e, sul tetto, si arricciava in un fiocco voluminoso.
    
    L’autista aprì la portiera e smontò a terra.
    
    Era un ragazzo alto e muscoloso. I lunghi capelli biondi gli cadevano sulle spalle e scivolavano in avanti, sopra ai pettorali gonfi.
    
    Le cosce sembravano esplodere dentro ai jeans aderenti.
    
    “Buon compleanno Leo”. Cinguetto' la mamma porgendomi lo champagne.
    
    Ero frastornato. “Ma cosa ...?”
    
    “È Timoteo tesoro”. Disse lei sorridente. “E quest’auto è il regalo per i tuoi diciotto anni! Auguriii!”.
    
    “Buon compleanno piccolo!” Mi salutò il ragazzo mentre spegneva gli abbaglianti. Finalmente riuscii a metterlo a fuoco.
    
    “Ti piace?” Mi chiese.
    
    E, dopo aver preso il calice che la mamma gli stava allungando, aggiunse: “È per te, così non dovrai più stare al freddo”.
    
    “È bellissima” Risposi. “Grazie, non me lo aspettavo”.
    
    Non sapevo cosa dire. Ero davvero felice.
    
    “Ora sei ufficialmente un uomo”. Sentenziò lui e, sedendosi accanto a me, mi fissò le gambe affusolate.
    
    “Dovresti smettere di conciarti così”. Mi disse facendomi l’occhiolino. “Sembri proprio una femmina. Se non sapessi che hai l’uccello t’avrei già strappato le mutande a morsi”
    
    La mamma rise giuliva e si sedette accanto a lui, accarezzargli l’interno delle cosce, vicino al pube.
    
    “La proviamo insieme domani?” Gli chiesi indicando il mio regalo.
    
    Lui sorrise e, mentre beveva, mi rispose con un cenno della testa.
    
    Timoteo era entrato nelle nostre vite ...
    ... qualche anno prima, dopo che tre ragazzi si erano barricati con Manila dentro alla roulotte.
    
    Erano rimasti lì tutta la notte, avevano abusato di mia madre come se fossero animali, incuranti delle mie minacce, e si erano decisi ad andare via solo all'alba.
    
    Lei non aveva più lavorato per una settimana fino a che, un giorno, aveva sentenziato: “Abbiamo bisogno di un angelo custode, Leo. Veglierà su di noi e farà in modo che non ci succeda niente di male”.
    
    Timoteo era il protettore di molte lucciole.
    
    La sua giurisdizione si estendeva lungo tutto il tratto centrale della strada statale.
    
    Era entrato nel giro quando aveva poco più della mia età e ora, alla soglia dei quarant’anni, gestiva un impero e controllava i traffici di numerose aree di servizio.
    
    In cambio della sua attenzione il ragazzo prendeva una piccola percentuale sui guadagni della mamma e, quasi ogni sera, restava nel camper, godendosi i servizi per i quali così tanti uomini erano disposti a pagare.
    
    Rannicchiato sulla branda ai piedi del letto io fingevo di dormire e, con gli occhi socchiusi e la mano ben piantata sul cazzo, li guardavo scopare.
    
    “Sei l’unica con la quale passo la notte”. Le diceva tenero. “Finirà che mi innamorerò di te”.
    
    E mentre la sovrastava col suo corpo imponente non smetteva mai di baciarla, coprendole il volto con i lunghi capelli biondi.
    
    Lei serrava le cosce attorno al suo bacino e, abbracciandolo, gli accarezzava le spalle.
    
    “Se sto con te mi sento al sicuro”. ...