1. Io e Giovanni parte sesta. Epilogo


    Data: 08/11/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti

    ... voglio bene, mai un futile mi piaci, mai un comunissimo ho voglia di te. Bastava un massaggino, una carezza, un’occhiata e tutto l’ingranaggio si metteva in moto e la macchina percorreva l’intero tragitto che variava a seconda dell’orario del posto e del tempo a disposizione, ma niente di più. Mi era sempre andato bene così, adesso qualcosa era cambiato.
    
    Con sua cugina (la mia fidanzata), avevamo deciso la data delle nozze ed ero certo che a lui non avrei potuto dirlo alla leggera. Qualcosa era cambiato anche per lui. Da un paio di settimane frequentava una mia vecchia fiamma. Gilda, (la mia ex spasimante), era convinta l’avessi contattata per uscire assieme, invece, quella sera mi presentai con Giovanni. Lui non sapeva nulla, feci apparire tutto come un caso. Sin dal primo approccio Gilda lo guardò con interesse. Ci sentimmo al telefono a tarda notte, eravamo a letto e Giovanni stava succhiandomi accovacciato fra le mie gambe. All’apparecchio lei era furente per la manovra che avevo architettato e mi riservò parole infuocate. Mi paragonò alla sensibilità ed alle buone maniere del mio amico, che le era parso gentile educato e onesto e non un doppiogiochista come me.
    
    Giovanni portò a termine il pompino e si girò a dormire, non ci dicemmo nulla. Stetti fuori tre giorni per lavoro, al rientro venne a prendermi e facemmo una bella seduta notturna di sesso. Dopo aver sborrato sul lenzuolo con il culetto,
    
    La cosa mi lasciò di stucco. Secondo la mia lettura, aveva scopato ...
    ... Gilda e si erano messi assieme solo perché anch’io avevo una donna con la quale facevo sesso. Messe così le cose non potevo certo dirgli che di li ad un paio di mesi avrei preso moglie. Con Gilda tra i piedi, pensai che i giochi potessero cambiare, inoltre, arrivò una proposta di lavoro ad impegnarlo a tempo pieno, quindi sfumarono tutte le occasioni dei “pompini all’autista” consumati nei tragitti casa lavoro. Ma le notti a casa mia rimasero sia per le sere del dopo tennis, sia a tarda sera, quando lasciate le rispettive partner rientravamo e ci trovavamo da me.
    
    Una di queste sere iniziai a lavorarmi l’amico raccontando e facendomi raccontare (sempre per la regola della reciprocità), come si svolgessero le sedute amorose con Gilda. Credevo si sarebbe opposto, invece con voce piatta mi raccontò ogni particolare. Mi descrisse le posizioni: del missionario, a pecora, a sponda, in posizione fetale riusciva a farla urlare dal piacere/dolore. Ed a mia volta descrivevo le mie e quando tentai di portarlo ad elencare le emozioni che la partner manifestava nell’amplesso, dribblando si schernì che quelle erano cose inutili da descrivere, era chiaro che a Gilda piaceva ciò che facevano quindi niente da aggiungere.
    
    Una di quelle sere ammise di aver ricevuto una telefonata da Lidia; (io la vedevo al lavoro e ogni tanto scopavamo quindi sapevo che l’aveva chiamato decine di volte in quei tre mesi e mezzo). Mi comunicò che avrebbe intenzione di andarci, se fossi riuscito a liberarmi il ...
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