Addio al nubilato.
Data: 24/03/2025,
Categorie:
Cuckold
Tue Racconti
Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.top
... sconvolto sia dall'eccitazione che dalla rabbia, d'un tratto mi son svuotato nella sua bocca, allo stesso modo che avevano fatto gli altri. Giusto il tempo di schizzare tre o quattro bordate di crema e poi, senza dir niente, me ne sono andato, lasciandola ancora inginocchiata sul pavimento della toilette. La cosa più sconcertante di tutta questa vicenda è che lei non ha mai sollevato lo sguardo per vedere chi fosse dietro al cazzo che stava succhiando. Son risalito in auto e, poco dopo, è tornata lei, è salita a sua volta e, quando le ho chiesto come mai ci aveva messo tanto, la sua risposta è stata molto evasiva: c'era la fila! Ho ripreso la strada e lei si è riaddormentata. Sentivo dentro di me una rabbia tremenda, perché mi chiedevo cosa poteva aver combinato in discoteca, considerando il fatto che le era bastato semplicemente entrare in un bagno per ciucciare tre mazze, senza nessuna esitazione e, soprattutto, senza nemmeno guardare di chi erano. Ancora sconvolto, sono arrivato a casa sua e, prima di scendere, mi ha chiesto di portare Simona a casa.
«Amore, pensaci tu a portare a casa Simona, però cerca di farle sbollire un po’ la sbornia. Non farla rientrare in queste condizioni, altrimenti i suoi la crocifiggono!»
Poi si è avvicinata a me per baciarmi, ma io non l'ho permesso.
«Vai a casa, che puzzi di alcol anche tu e... non solo di alcol!»
Lei mi ha guardato un po’ sorpresa, poi, malferma sulle gambe è entrata in casa sua. Simona abita dall’altra parte della ...
... città. Per raggiungere casa sua bisogna obbligatoriamente fare il raccordo anulare o, in alternativa, prendere l’autostrada ed uscire più avanti e tornare indietro di pochi chilometri. Io ho preferito la seconda ipotesi, perché è la più veloce. Appena entrati in autostrada Simona si sveglia e mi chiede di fermarmi.
«Devo far pipì. Per favore, ti fermi?»
Il problema era che in quel tratto di strada non c'erano autogrill e, quindi, metto la freccia e mi fermo in una piazzola di sosta. Mi fermo a ridosso di una pianta, lei scende, chiude lo sportello e solleva la gonna, si mette giù e non teme di mostrare il suo bel culo. Curioso sposto lo specchietto elettrico, l'alternarsi della freccia nell'accendersi e spegnersi, ha fatto sì che potessi vedere tutto. Pensavo avesse l’intimo, ma invece ho notato che non aveva nessun perizoma: la zoccola era a fica nuda! Ha cominciato a pisciare, mentre con una mano era appoggiata alla fiancata della macchina. Ha fatto in fretta ed è risalita in auto. Mi ha guardato e chiesto dove sia Michela.
«Che fine ha fatto Michela? L'hai già accompagnata a casa o l’hai abbandonata all’autogrill?»
La guardo, fingendo di non capire.
«Ho già portato lei a casa, ora mi tocca riportare te.»
Lei si gira verso di me e mi blocca, mettendo le mani sul mio braccio destro.
«Aspettiamo ancora un po', qua. Non voglio rientrare a casa in queste condizioni. Se mi vedono i miei genitori, mi scassano le palle! Ma tu, dimmi: ti è piaciuto lo spettacolo?»
«La guardo un ...