1. Lo zio franco. Seconda parte.


    Data: 23/03/2025, Categorie: Incesti Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.top

    ... di restare a pranzo? Potresti insegnarmi a cucinare il pesce, tanto ho deciso che da qui, non me ne vado più, quindi, tanto vale, che impari a cucinarlo bene, se voglio trovarmi un compagno.»
    Mi guarda, cercando di capire cosa voglio veramente.
    «Dite tutte così, poi, un giorno, l’isola vi sta stretta e via, incuranti di chi resta con il cuore spezzato.»
    Mi dice, con estrema tristezza. Torniamo in casa, lui mi spiega come si pulisce il pesce; è bravissimo, non ci punzecchiamo più, sembra come se, fra noi, fosse calata una tregua. Cuciniamo e lui mi spiega tante cose; mi rendo conto che ho davanti a me un ragazzo meraviglioso, dolce, simpatico e ironico, lo scoperei volentieri, ma ora mi accontento di averlo solo provocato.
    «Questa notte ci sarà luna piena: ti va di venire con me a pescare con il palamito?»
    Mi chiede con dolcezza. Accetto. La sera, dopo aver rivisto lo zio, ce ne andiamo via, io e lui da soli. Prende una piccola barca e ci addentriamo nel buio della notte. Superata la punta del capo, ci troviamo immersi nel buio più nero, quando, da dietro il monte dell’isola, sale una luna piena, enorme, bellissima. Ho un brivido, quasi di freddo, mi avvicino a lui, mi appoggio al suo petto ed osservo lo spettacolo della natura in silenzio, rotto solo dal rumore del motore della barca che, improvvisamente, lui spegne. Scivoliamo sul mare, lui distende un lungo filo pieno di ami con esca, io lo osservo. È perfetto, sia nei gesti che nel muoversi, sembra una sola cosa ...
    ... con la barca, il mare ed il silenzio. Finito si avvicina a me, mi stringe, mi bacia, lo desidero, lo voglio.
    «Ti avverto che potrei innamorarmi di te: dimmi che non fai questo per vendicarti dell’altra.»
    Gli chiedo con un filo di voce. Mi bacia ancora, sento la sua bocca scendere sul mio collo.
    «Ieri sera ero furioso con te: ti avevo inquadrato come una della terra ferma venuta qui a far la solita annoiata, che vuole divertirsi un po'. Poi, questa mattina, ho costretto Franco a raccontarmi tutta la tua storia, o quasi, ed ho appreso che anche tu, come me, sei un naufrago, alla deriva della vita. Ho ripensato a ieri e ho sentito il desiderio di rivederti. Quando mi hai baciato, per un momento ero convinto di esser ancora sbronzo, poi ho capito. Non ti sarà facile con me; ho fatto un bel po’ di casini, ma vorrei provarci, ti chiedo solo di non piantarmi in asso: quando ti accorgi che non va, dimmelo.»
    Mi dice con un tono di voce quasi a supplicarmi. Lo bacio, lo stringo.
    «Ho paura! Ho tantissima paura di non esser all’altezza di tutto questo. Ho fatto tantissimi casini e non ne sono ancora fuori. Mi son ridotta uno straccio fra alcool e sesso, quindi, pensaci, potresti non fare un buon affare; io di cazzi ne ho presi tanti, ma, se ci stai, io voglio provarci.»
    Mi bacia, sento forte il desiderio di lui, lo spoglio rapidamente e lui fa la stessa cosa con me; mi succhia i seni, mi morde, impazzisco, lo cerco, lo tocco, accarezzo ogni millimetro del suo corpo, la luna immensa ...
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