1. Notte brava


    Data: 02/11/2018, Categorie: Lesbo Autore: Easytolove, Fonte: Annunci69

    ... discussione.
    
    Raggiungo il frigorifero e dopo averci frugato, trovo una bottiglia di birra Corona, la stappo e mi vado a sedere al tavolone, dall’altra parte del tipo che continua ad aspirare fumo e a tossire.
    
    All’improvviso la padrona di casa e la ragazza si alzano, lei è poco alta, grassoccia, indossa un lungo vestito nero che sembra un kaffetano.
    
    Si avvicinano al manager, che nel frattempo si è tolto la giacca e la cravatta ed è rimasto in maniche di camicia.
    
    Lui gira la sedia verso di loro, e la ragazza si mette in ginocchio, gli slaccia i pantaloni e, dopo averglielo tirato fuori, glielo prende tutto in bocca.
    
    L’amica di Margie intanto si è denudata, e offre le tette nemmeno troppo sode al manager che avido le inizia a succhiare.
    
    Nello stesso tempo ha iniziato a fissarmi con sguardo lascivo, un invito neppure troppo malcelato ad unirmi alla congrega.
    
    Cosa che non ho nessuna intenzione di assecondare.
    
    Anzi un moto sordo e sempre più incontrollato di imbarazzo si impossessa di me, soprattutto quando distolto lo sguardo dai tre, mi accorgo che sul divano dietro di me, i quattro che prima erano seduti a conversare, si sono denudati, le due donne sono impegnate in un sessantanove, con le lingue saettanti che
    
    si infilano nelle vagine, e i due maschi che si masturbano, spettatori delle due, pronti a buttarsi nell’ammucchiata.
    
    Istintivamente mi alzo e con la mia Corona in mano mi dirigo verso l’esterno, ho bisogno di una boccata d’aria ...
    ... fresca.
    
    Non sono mai stata attratta da questo genere di cose, in amore sono possessiva, così come nel sesso.
    
    E poi da un uomo non mi farei toccare per nulla al mondo.
    
    Inizio a prendere in considerazione l’idea di andarmene, dovrei solo trovare il modo di aprire il cancello.
    
    Mi aggiro nel piazzale, sperando che qualche fotocellula dall’interno sia deputata a questo arduo compito, quando mi sento chiamare.
    
    “Adele, che stai facendo qui fuori, non hai fatto amicizia con quelli “?
    
    La guardo e mi chiedo da chi diavolo mi sono fatta trascinare in questa situazione.
    
    “no, non sono propriamente le persone con cui sono abituata a confrontarmi”.
    
    Mi si avvicina, e con fare rassicurante mi accarezza leggermente una guancia.
    
    “nemmeno io, tranquilla, sono venuta qui per una faccenda di lavoro, con le due che dividono la casa con la mia amica, sono le proprietarie delle motociclette”.
    
    “Mi sono scordata che lei al venerdì organizza queste riunioni per scambisti, mette a disposizione la casa, sono quasi sempre degli sconosciuti, ci ricava un discreto gruzzoletto, ma a me tutto sommato non importa, sono soltanto affari suoi”.
    
    “hai risolto il problema del lavoro”?
    
    Lo dico per sviare l’argomento che tutto sommato non mi interessa e mi infastidisce.
    
    “non era un problema, ma soltanto una breve riunione per organizzare la prossima settimana”.
    
    La cosa mi incuriosisce e finalmente chiedo,
    
    “scusa ma che lavoro fai”?
    
    Mi guarda con quegli occhi semi socchiusi, e aspetta ...
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