1. L'immorale - storia di tradimenti e di bugie


    Data: 01/11/2018, Categorie: Tradimenti Autore: SatiroeMilf, Fonte: Annunci69

    ... sul serio- E mentre le sussurrava le sue scuse nell'orecchio, le carezzava con una mano la pancia mentre con l'altra prese lentamente a salire verso il seno sinistro, che sapeva il più sensibile.
    
    -Non possiamo buttare tutti questi per i nostri errori. Siamo due persone adulte e consenzienti; vedrai che parlando riusciremo a risolvere i problemi che ci sono tra noi-, le diceva mentre la mano destra prese a insinuarsi sotto l'elastico delle mutandine e la destra prendeva d'assalto la coppa del reggiseno.
    
    Le morse delicatamente il lobo dell'orecchio, leccandolo con quella sua lingua che recava ancora tracce della saliva di Charlot, e riprese a sussurrarle dolcemente: -Dai tesoro, lo sai meglio di me che il nostro è un grande Amore, qualcosa più grande persino di noi due e non possiamo rischiare di sciuparlo per la nostra stupidità.
    
    Sottolineò la parola "stupidità" con una stretta dolce ma decisa al capezzolo destro, che teneva tra l'indice e il medio, e accarezzandole dolcemente le piccole labbra, all'ingresso della vagina, senza sfiorare minimamente il clitoride. Sentiva che l'eccitazione di lei stava per arrivare, che ben presto copiosi umori le avrebbero lambito il sesso e che allora sarebbe stata in suo potere.
    
    Accostò l'inguine al suo sedere, onde farle percepire la sua erezione e riprese, in tono remissivo: -Hai ragione, sai, sono stato proprio uno stronzo; dovevo chiamarti e se non l’ho fatto, è perché avevo paura di una tua reazione.- Col palmo della mano ...
    ... poggiato sul pube, le grandi labbra di lei strette tra l'indice e il medio, che iniziavano a divenire viepiù scivolose per la spropositata quantità di umori che lei aveva preso a grondare, la spingeva verso l'erezione che prepotente svettava attraverso la stoffa dei pantaloni, intuendo con le falangi il clitoride che timidamente iniziava a gonfiarsi da sotto il cappuccio di carne che lo avvolgeva.
    
    Le leccò ancora una volta l'orecchio e respirando affannosamente le disse: -Mi fai paura quando ti arrabbi, lo sai. Io ti amo e non ti voglio sentire arrabbiata. Promettimi che non ti arrabbi più con me, dai, dai.-.
    
    Accompagnava ogni incitazione con una spinta pelvica e una stretta al sesso di lei. Ora sentiva distintamente il clitoride gonfio sotto le dita e le labbra scivolare perfettamente al suo tocco sapiente. -Tesoro Amami, ti prego!- le urlò quasi nell'orecchio con un rantolo mentre scostava le grandi labbra ormai allagate infilandovi il medio, in modo da stimolare con la prima falange il clitoride e con l'ultima l'imbocco della vagina, cosa che, lo sapeva bene ormai, la mandava in orbita.
    
    Intanto lei, perduta nell'abbraccio del suo uomo, non sapeva che fare, non sapeva che dire, e si perdeva nella stretta rassicurante e protettiva di lui, che le stava donando tanto calore, come non faceva ormai da molto tempo. Questo era il momento che lui stava attendendo. Le sfilò d'un tratto la mano dal capezzolo, la fece girare ed infilandole stavolta un secondo dito tra le pieghe ...
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