1. L'immorale - storia di tradimenti e di bugie


    Data: 01/11/2018, Categorie: Tradimenti Autore: SatiroeMilf, Fonte: Annunci69

    Il fatto stesso di amare
    
    è talvolta più importante
    
    di chi o come ami.
    
    Anonimo innamorato.
    
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    Kram riagganciò il telefono soddisfatto: lei, la sua compagna, lo credeva a una cena di lavoro, una di quelle dove fingi di divertirti mentre in realtà vorresti essere da tutt'altra parte.
    
    Quindi si alzò, tirò lo sciacquone ed abbottonandosi i pantaloni uscì dal bagno. In fondo al corridoio, terza porta a sinistra, supina sul letto in camicia da notte trasparente e perizoma nero c'era l'altra, attraente come non l'aveva mai vista, e per di più disposta a concedersi, interamente, a lui solo.
    
    -Come mai ci hai messo così tanto?- gli chiese con sguardo languido e voce profonda.
    
    -Beh, vedi, non riuscivo a tirar giù la lampo dei pantaloni...- rispose lui tra il serio e il faceto.
    
    -Vieni qua che ti do una mano...- gli disse ammiccante e mentre lui, avvicinatosi al letto, la lasciava fare, sentendo inevitabilmente l'erezione montare, si abbandonò al pensiero che la sua donna, quella "ufficiale" e perciò vera, lo credeva al lavoro, e sotto le coperte del loro letto, sognante, col cuore e la mente gli stava vicino, mentre l'altra, sveglia e ardente di desiderio di fronte a lui, aveva già preso il suo sesso tra le labbra e con dolcezza aveva iniziato a leccarlo.
    
    Si sentiva un verme, un traditore, un fedifrago, ancora di più per il fatto che Charlot, colei che ora gli stava succhiando l'anima, era la sorella di Mag, la stessa donna che non era capace di appagarlo, ...
    ... moralmente e sessualmente, l’altra metà di una relazione che lui, con ottusa ostinatezza, si ostinava a voler mantenere in piedi.
    
    Ma Ciò non faceva altro che rinvigorire il suo lubridio, facendogli montare ancora di più il sangue alla testa, fino a fargli esplodere il suo piacere nella bocca di colei che, ignara, credeva di accogliere un nettare destinato, almeno per quella sera, a lei sola.
    
    -Ehi, quanto ardore, stasera! Non hai lasciato nemmeno che ti slacciassi i pantaloni.- gli disse guardandolo dal basso verso l'alto, mentre un rivolo biancastro le colava morbidamente dall'angolo sinistro delle labbra, donandole un'espressione al tempo stesso infantile e maliziosa.
    
    Lui si chinò verso di lei, occhi negli occhi, e le diede un bacio, non senza leccare quel rivoletto capriccioso; il suo seme, assurto alla bocca di Charlot, aveva un sapore decisamente forte, che gli ricordava un po' quello del succo d'ananas con una spruzzatina di limone, decisamente diverso da quello che assaggiava dalla bocca di Mag, quelle poche volte che lei glielo concedeva, almeno.
    
    Mag era la "sua" Mag, quella ufficiale, quella vera. Mag era la compagna della sua vita. Era l'affetto, la stabilità, la sicurezza -talvolta anche noiosa- di una vita che ha una sua direzione ben precisa, che procede, lenta ed incessante, sempre uguale a se stessa, sempre sicura di quello che vuole e di come fare per ottenerlo. Mag era il dovere, Mag era la piattezza e allo stesso tempo la monotonia di una vita fatta ...
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