UN LIBRO FOTOGRAFICO
Data: 11/02/2018,
Categorie:
Etero
Autore: PARON_MARIO, Fonte: RaccontiMilu
... l’attimo in cui mi disse di togliere il reggiseno e di rimanere solo con la camicia, e una volta tolto quando uscì dal camerino con la camicia semiaperta e la gonna che non so per quale motivo era rimasta tirata su in vita scoprendo bene le mie gambe, lui sorrise osservandomi. Quella sua occhiata, quel suo sorriso di compiacimento nel guardarmi e subito dopo dirmi: ‘Allaccia la camicia in vita e aprila bene, su, deve stare sopra l’ombelico’. Lo sapevo che cosa voleva e mi scatto foto dall’alto in modo che il mio seno si vedesse. In quella posizione era completamente in vista all’obbiettivo della macchina fotografica. Quella camicia, uscita dal camerino causa ancora dell’umidità per la pioggia presa mi stava aderentissima come una seconda pelle mostrando il profilo del mio busto, mostrava soprattutto il profilo dei miei capezzoli che si ergevano duri ed eccitati. Potevo dire poi che gli avevo mostrato le tette da quella scollatura a precipizio che si era formata allacciando la camicia in vita. Poi si staccò da me osservandomi con aria critica. ‘Via la gonna e gli slip, vediamo come sei nel tuo intimo’ Mi sentì in imbarazzo quasi un ordine. Ebbi un attimo di esitazione e lui si mise a ridere: ‘ La prima volta che ti senti chiedere una cosa simile? Non credo proprio, sù, io le foto le faccio per lavoro, non preoccuparti, non ho nessuna intenzione di saltarti addosso. Ma fallo rimanendo in piedi così vedo di inquadrarti da dietro, mentre scopri il tuo mandolino, accentua i ...
... movimenti.’ Era professionale ma non teneva conto della voglia quasi pagana che mi stava pervadendo. Lo feci, accentuai il movimento come mi aveva chiesto, ero letteralmente partita. Lui scattava, poi altri scatti fatti di profilo ‘la sua voce ‘ Perfetta’ anche se non sono molto alta ho delle belle gambe. Si fermò ad osservare il mio ventre, il mio ciuffo di peli scuri lo tengo sempre ben curato ma da come mi guardava forse c’era qualcosa che non andava per i suoi gusti. Mi sentivo in imbarazzo e d’istinto cercai di coprirmi. Era vero, mi aveva detto di togliere l’intimo, ma l’essere guardata così mi faceva sembrare di essere simile ad un animale da circo. Lui rimase per un momento silenzioso poi: ‘Per la prossima volta una linea sottile devi mostrare le grandi labbra, le devi mostrare, devi far sognare il maschio o i maschi che guarderanno le tue foto’. Altri scatti, inquadrature di profilo, lui continuava a parlare’ ‘Devi mostrare a tutti che ora non porti intimo, devi far sognare’ E così fu, mi fece poggiare la gamba sulla sedia scattò da dietro in modo che il mio culo si vedesse bene, fino a farmi sedere sulla sedia a gambe larghe . Mi disse di togliere la camicia ‘.ormai ero nuda.. ‘ Mani sui seni , continuiamo a riprenderti da dietro e di profilo, su, i tuoi riccioli sul volto’ Lo dovevo riconoscere, ero un lago, ero eccitata e sarebbe bastato un niente per farmi partire. Sembrò che il mio stato lo capisse e quasi per consolarmi’ ‘ La prossima volta dei primi piani del tuo ...