1. Intimità 6


    Data: 30/10/2018, Categorie: Etero Autore: Bollentispiriti, Fonte: RaccontiMilu

    ... bocca a bocca, impiastricciando la sua del liquido colloso di cui conosceva molto bene la provenienza.
    
    Nanà, dopo due o tre tentativi, ebbe sobbalzò, riavendosi. Tossì, girandosi di lato; vomitò un liquido biancastro che scivolò, vischioso, per terra. Tossì ancora. Si riebbe; intontita chiese: “Che è successo?”, ma lui era scoppiato in un pianto liberatorio.
    
    Nanà si “sollazzava” col suo pollastro, correndo il rischio di porre, accidentalmente, fine alla propria esistenza terrena, ma c’era qualcun altro che se la spassava.
    
    “Marisa, sei dolcissima!” Roby se la stava stropicciando, seduto sul divano di casa Rampi. Le cose erano andate avanti in fretta senza sapere per colpa di chi, ma, sicuramente, per merito di chi aveva preso l’iniziativa. Marisa non s’era lasciata sfuggire l’occasione per farlo cadere nella rete e lui non era poi un santo, proteso a proteggere la propria castità in assenza della moglie. D’altronde glielo aveva pur fatto capire con quella frase sibillina. Così s’erano ritrovati a quel punto fra un drink e l’altro, una pizza e una birra.
    
    Quando Marisa voleva qualcosa non si arrestava davanti a niente e aveva gli “argomenti” giusti per imporre la sua visione delle cose. Era bella, anche se non eccezionale; era fornita di una spigliata comunicativa che si trasmetteva al suo interlocutore con l’immediatezza di uno shrapnel inglese. Lui aveva il suo fascino, anche se la sua pecca non era la determinatezza nei propositi. Era un gregario, un bravo ...
    ... gregario, ma senza troppe iniziative. Insomma, si ripeteva il copione già visto con la moglie. Ma lui era contento così e seguiva sempre chi gli teneva la cavezza. Era un puro strumento di piacere e anche lui sapeva prenderne la giusta spettanza.
    
    Dopo la partenza di Nanà, Roby aveva ricevuto la telefonata di Marisa che gli aveva proposto di uscire insieme la sera successiva, dato che era solo e, combinazione, anche il compagno di lei era fuori sede. Roby conosceva bene Marisa perché era andato varie volte in ufficio della moglie, ma una conoscenza personale non s’era mai instaurata. Ne fu piacevolmente sorpreso e, andando al seguito, acconsentì. La sottile vendetta di Marisa cominciava a concretizzarsi.
    
    Era furiosa con Nanà perché aveva ben immaginato che quella sera si sarebbe scopata l’uomo oggetto dei suoi affanni, cioè, a cui lei aveva dedicato tanti, non troppi in realtà, anni della sua vita lavorativa. Gli faceva filarino sin da quando era entrata in quell’ufficio senza mai arrivare al concludere qualcosa e questo la innervosiva. D’altronde era quello che aveva attuato anche lei, ma con minor fortuna; e questo non le andava giù. Quella troia doveva imparare a starsene a posto suo. Marisa non aveva legami santificati da nessun vincolo, come Nanà, e poteva andare di fratta in fratta a cogliere l’erba che più le piaceva
    
    Capiva che Giangi era un uomo sposato, ma non gliene fregava nulla, ma aveva capito che a lui non dispiaceva cedere all’avvenenza dell’eterno femminino. ...