Angy e Fede - Al mare - 1: Scherzi e incidenti
Data: 28/10/2018,
Categorie:
Esibizionismo
Autore: Renok, Fonte: EroticiRacconti
... erano giorni lavorativi, nessuno dei nostri genitori poteva accompagnarci e né io né Luca, che subito si propose di venire insieme a me, avevamo ancora la patente. Luca aveva una sorella, Joele, che era lo schianto della scuola. Aveva vent’anni e, per ora, si stava prendendo un periodo di pausa post-diploma. Aveva una sessualità alquanto promiscua, ma era difficile stabilire quanti ragazzi erano stati con lei, perché era riservata su queste cose e circolavano troppe leggende. Io ero invidioso che Luca potesse avere una tale bellezza in casa, ma, ovviamente, alla sua percezione di fratello, lei gli era del tutto indifferente, anzi, litigavano spesso. Joele, che aveva la patente ma non se la sentiva di guidare dal nostro paese fino al mare, si stava frequentando con un ragazzo che si chiamava Mirco e che aveva ventun anni. Mirco era conosciuto sia alla famiglia di Luca che alla mia e tutti si fidavano molto di lui, perché sembrava un ragazzo ragionevole e serio. In quel periodo, a Mirco era appena scaduto un contratto di lavoro. Ora stava cercando altro, ma per il momento era libero. Lui avrebbe senz’altro potuto accompagnarci. Fu dunque deciso così: saremmo andati al mare un mercoledì, io, Luca, Joele, Mirco e un’altra ragazza della nostra classe, Sara. Sara era la figlia di un’amica di mia mamma e questo spiegava la sua presenza. Era una ragazza un po’ bruttina, che non suscitava granché il mio interesse, ma avevo con lei una discreta amicizia (Luca invece, sbavava anche ...
... dietro di lei, per quanto fosse troppo timido per provarci).
Ora dovete sapere che Joele aveva ragione di nutrire una certa ostilità nei miei confronti. Tempo addietro era stata in una relazione con un mio compagno di classe. Io venni a sapere che lei lo tradiva con un altro e glielo andai a riferire. Il mio compagno di classe, avuta la mia testimonianza e quella di altri, lasciò Joele. Io credevo che Joele non sarebbe mai venuta a sapere che ero tra quelli che avevano fatto la spia, ma a quanto pare lui, in un momento di rabbia, aveva fatto per sbaglio il mio nome a Joele. La ragazza non fece nulla in quel momento e, passando qualche anno, la sua ostilità verso di me, di cui io non sapevo nulla, si era alquanto placata. Tuttavia, si era trasformata in altro: come io l’avevo, indirettamente, umiliata, facendole perdere il ragazzo e facendola passare per una “di facili costumi”, così lei voleva umiliare me, anche se in maniera meno forte e più giocosa. Di questa sua voglia di avere vendetta io non sapevo nulla, ma l’avrei capita nel corso di quella giornata.
Prendemmo la macchina di Mirco (le nostre famiglie si erano già accordate per pagargli un terzo della benzina cadauna) e ci avventurammo verso il mare. Mirco conosceva un posto non troppo lontano che già di solito era abbastanza riservato e, nonostante fosse libero e gratuito, era abbastanza pulito. Mirco si mise al posto di guida, Joele al suo fianco, noi tre stavamo sui sedili posteriori, io in mezzo tra Luca e Sara. ...