Angy e Fede - Al mare - 1: Scherzi e incidenti
Data: 28/10/2018,
Categorie:
Esibizionismo
Autore: Renok, Fonte: EroticiRacconti
Ciao a tutti! Sono un nuovo autore. Con questo primo racconto vorrei iniziare una serie relativa alle avventure dei personaggi da me immaginati. Mi scuso se questo primo racconto, introduttivo, non dovesse risultare particolarmente hot. La serie diventerà pian piano più eccitante.
Mi chiamo Federico, ma per tutti, al di fuori dei contesti ufficiali, sono Fede, al punto che, da piccolo, davo, a chiunque me la chiedesse, quell’abbreviazione come fosse il mio nome. Ero, a quell’età, quello che si potrebbe definire, mio malgrado, uno sfigato: piccolo, fin troppo magro, privo di muscoli, con una vocina acuta da bimbo, quattrocchi, cocco delle maestre, appassionato ai videogiochi e a qualsiasi altra attività che non richiedesse l’interazione con gli altri o il movimento fisico. Durante la pubertà ero come tutti cresciuto un po’ sia a livello fisico che mentale, ma, da poco compiuti i diciotto anni, il mio processo di trasformazione era ancora all’inizio e da molti punti di vista ero ancora un ragazzino. Durante la mia infanzia e prima adolescenza, gli altri ragazzi cercavano per lo più di infastidirmi e deridermi, le ragazze invece per lo più mi ignoravano. Per questo, trascorrevo una buona parte delle mie giornate con l’altro sfigato della mia classe: Luca. A differenza mia, lui proveniva da una famiglia con una buona genetica, dove tutti avevano un bell’aspetto, ma la madre era fin troppo protettiva e sfogava questo istinto ingozzando il figlio di ogni cosa edibile su questa ...
... terra, trattamento che lui, pigro e goloso, non rifiutava affatto, sicché persino il suo metabolismo favorito da Madre Natura cedette, facendolo diventare un maialino grassottello. Passavamo il tempo per lo più nelle rispettive case, giocando ai videogame, parlando degli stessi e ridacchiando di quella cosa di cui non capivamo ancora perfettamente le dinamiche: il sesso. I porno che vedevamo ci insegnavano qualcosa, ma era raro che li vedessimo insieme, perché ci vergognavamo troppo.
Certo sui diciotto di sesso ne capivo di più, ma la cosa mi metteva più ansia che altro: avevo alle spalle giusto un paio di disastrosi tentativi di approccio con le ragazze e le mie amicizie si riducevano ancora a Luca e pochi altri. Un giorno di primavera, un pezzo di muro della nostra scuola cadde per terra. Non si trattava che di qualche calcinaccio, ma, giustamente, la cosa generò indignazione. Un comitato studentesco protestò contro l’incuria nell’edilizia scolastica del mio paese e la scuola venne chiusa per verifiche strutturali e restauri che, a detta di sindaco e preside, sarebbero stati estremamente rapidi ed efficaci. Tuttavia, almeno paio di giorni liberi vennero immediatamente concessi, perché non c’era modo di redistribuire tutti i ragazzi su altre sedi. Noi non avevamo scuola e faceva caldo per cui si pensò di andare al mare. Visto che erano giorni pienamente lavorativi e che la stagione balneare era appena all’inizio, avremmo anche trovato pochissima gente. Ma proprio perché ...