Gli amori di Antonella (parte decima)
Data: 26/10/2018,
Categorie:
Cuckold
Etero
Tradimenti
Autore: Bluewings, Fonte: RaccontiMilu
... suo bisogno fisiologico e fu molto eccitante, credo non mi fosse mai capitato nemmeno con mia moglie di vedere da vicino una figa fare pipì… “Bene” mi disse “adesso renditi utile e pulisci”. Allungai la mano verso il rotolo di carta igienica, ma il guinzaglio mi colpì ancora e questa volta sulla mano. “Non hai capito niente” disse sottovoce, ma con tono deciso “con la lingua porco e guarda di farlo bene”. Avevo leccato avidamente e ripulito tutte le goccioline, comprese qualcuna che era rimasta sul pelo (Martina, a differenza di mia moglie, insisteva a non depilarsi la patatina…credo fosse per il marito) Mi disse: “Bravo, adesso posso riportarti a cuccia”. Tornati in camera mi fece sdraiare sul letto intimandomi di non muovermi pena altre frustate…si sedette accanto a me e mi prese il cazzo in bocca, succhiò avidamente ma solo per pochi secondi, poi venne vicino a me e avvicinò le sue labbra alle mie…feci per baciarla ma lei mi morse e poi mi disse, guardandomi seria con i suoi occhi profondi neri, come la pece: “Credi di meritarlo?” “Certamente no…però lo desidero con tutto me stesso” “Allora dimmi che mi ami…più della zoccola” “Si ti amo, farò tutto quello che vuoi, non voglio perderti…” “Sì, ma dimmi che mi ami più della zoccola”. Intanto aveva messo la sua mano in mezzo alle mie gambe con fare minaccioso, ma non credo mi avrebbe fatto ancora male. “Si” le dissi “ti amo più di qualunque cosa, anche più di Antonella…” e forse in quel momento era vero. Mi baciò dolcemente, ...
... poi il bacio si fece più intenso e profondo e mi strinse forte a se. Sentivo le sue unghie sulla mia schiena. Sì mi graffiò, ma me ne accorsi solo la mattina successiva. Poi si sedette sul letto e disse: “Adesso basta con questa pagliacciata…aiutami a togliere gli stivali” Ubbidii senza replicare, le baciai i piedini, aveva le caviglie un po’ gonfie e credo che per lei portare quelli stivali e stare in equilibrio su quei tacchi nella sua condizione le sia costato molta fatica. Si tolse la gonna e il corpetto, i suoi capezzoli tradivano l’eccitazione, mi guardò severa e chiese: “Mi dici cosa devo fare con te?” “Tutto quello che vuoi, basta che non ti perda” le risposi. Allora mi aggredì: “Bastardo, perché non me lo hai detto 4 anni fa, prima che conoscessi mio marito e tu mettessi incinta la puttana? Allora sarei stata io a fare tutto quello che volevi, ti avrei permesso anche di continuare a scoparti la troia…se non era troppo impegnata con i suoi amanti. Ma io volevo un figlio da te e volevo averti ogni sera nel mio letto, volevo condividere con te le gioie e i dolori della vita…ti vergognavi forse perché sono più vecchia? “No è che…sai…con Antonella…” balbettavo qualcosa cercando di arrampicarmi sugli specchi. “Stai zitto che è meglio…sei solo un cornuto e non mi meriteresti, ma io sono una stupida che non riesce a fare a meno di te”. Salì a cavalcioni su di me…era una delle poche posizioni consentite dal suo stato e comunque era quella che le dava un senso di dominazione ...