La Schiava Figa - cap. 3
Data: 26/10/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Ambiguo, Fonte: EroticiRacconti
... “Non è vero, non abb...”
“Se non siete operati non se ne fa niente.” Dico. “E potete davvero sborrare da idranti? Cinque volte?”
“Con questa anche sette!” Fa il più carino ritraendosi spaventato: Luna s'è gettata tra le sue gambe a spompinarlo.
L'altro fratello le preme il glande contro la guancia e Luna mi sorride con gli occhi mentre se l'ingolla a turno fino alle palle.
“Amico, hai una troia fantastica.” Si sentono in obbligo di dirmi. “È bellissima cazzo!, è tailandese?”
Si liberano agevolmente dei vestiti senza negarle i cazzi: due begli animali da monta ricoperti di tatuaggi che esaltano i muscoli potenti. Luna li carezza smaniosa e mi offre il bacino. Slaccio il laccetto ai fianchi e lo slip cade. “Lo vuole in culo.” Avviso.
Lo stallone non conosce ancora Luna e ci va piano col buchetto. Devo rassicurarlo io e finalmente le affonda il palo di forza, non senza fatica e grugniti ma con una determinazione da toro, venticinque centimetri a secco fino alle palle, facendola gorgogliare sull'altro cazzo in gola. Raccolgo gli slip caduti e li annuso prima d'infilarli in tasca. Minchia, povera Luna, inchiodata dai cazzi non tocca nemmeno a terra, sono delle vere bestie che se la stuprano.
I due fratelli sono veri professionisti, mi regalano una serie di doppie ben fatte, lei in braccio spremuta fra loro due che se la fottono da galantuomini, alternandosi culo e figa ad un tocco alla spalla, come ad un ballo, quando si chiedeva il permesso di ballare con la ...
... damigella. Ma il numero finisce com'è iniziato: mezzo metro di cazzi in culo e gola diretti allo stomaco.
Muggiscono insieme, ogni muggito un'iniezione di sperma che la gonfia. Quando si sfilano, Luna crolla ginocchioni vomitando sborra. Mi trattengo dal succhiarle il bucetto meraviglioso, mi sporcherei le scarpe nella pozzanghera che s'allarga, mi chino solamente per vedere com'è messa: un disastro. Mi bacia lei, con la bocca impastata. Le metto il collare.
“Cazzo amico, questa cagna è un sogno! Ci ha distrutti, credimi, devi darci da bere se vuoi che continuiamo.”
“Okay ragazzi, ma andiamo dentro e facciamo sul serio.”
Luna mi segue gattonando al guinzaglio.
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Di quelle ore in clinica conservo solo un confuso ricordo di malessere. Ero sospeso al centro di una sala accecante con il corpo e la testa intorpiditi; attorno a me si muovevano una decina di silenziosi infermieri, mentre la dottoressa confabulava con Luna indicando con una penna laser le zone del mio corpo. Era come se stessero parlando di un altro e comunque non afferravo il senso di quel che dicevano, concentrato com'ero su stranissime sensazioni ora ai peli del torace e delle cosce che si rizzavano come aghi, ora alla pelle del viso che si tendeva, ed ai testicoli ed alle natiche che si muovevano. Sentivo i muscoli stirarsi e qualcosa risalire nel retto, ma non potevo giurarlo.
A lungo si soffermarono davanti al pene, misteriosamente eretto.
Sì, così il glande va meglio, mi piace, ma lo ...