1. Tampone di massa


    Data: 20/10/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    ... incappottate, con i volti coperti dalle mascherine, gli sguardi spenti dalla noia, non potevo non notare l'unico uomo alto più della media, che procedeva quasi di pari passo a me, sulla fila alla mia destra. Lo notai perché era alto, non vecchio come le altre persone che stavano sulla sua fila, non impacchettato dentro un grosso cappotto ma indossava un giubetto di pelle che gli arrivava poco sotto la vita e pantaloni discretamente attillati che mettevano in risalto le sue cosce lunghe ed il suo sedere ben sostenuto. Soprattutto però guardava me troppo spesso, quasi con insistenza. Purtroppo la mascherina gli copriva parte del volto ma i suoi occhi chiari li vidi e come e non mi lasciarono indifferente.
    
    Lo ammetto, quando in questi mesi ho avvertito la fame di sesso non ho pensato molto a partner maschili ma siccome in quanto a piaceri sessuali non ho mai disdegnato neppure quelli del mio stesso sesso, subito dopo aver notato i suoi occhi, ho notato anche le sue spalle larghe, le sue cosce lunghe, le rotondità delle sue natiche e anche quella sua mano impertinente con la quale, guardandomi, per due o tre volte si è toccato i pantaloni, all'altezza delle sue parti intime.
    
    L'effetto sulle mie parti intime è stato immediato; il bisogno di fare sesso si è risvegliato subito ed in modo prepotente, quell'uomo è diventato subito l'oggetto dei miei desideri immediati.
    
    E' iniziato subito tra noi il gioco di sguardi, ormai nessuno dei due abbassava le palpebre quando gli ...
    ... sguardi si incrociavano; se si toccava tra le gambe lui, mi toccavo anche io. Non potrei giurare che mi abbia davvero sorriso da sotto la sua mascherina, ma quando ho avuto la sensazione che lo avesse fatto io gli ho sorriso sperando che, non potendo vedere la mia bocca coperta, se ne accorgesse dal rimpicciolirsi dei miei occhi. Quando mi fece l'occhiolino io annui con il capo come a dirgli che avevo capito e che accettavo la tacita proposta.
    
    Forse fu proprio il desiderio di avere conferma alle mie supposizioni a farmi sembrare lento l'avanzamento delle file. Arrivò alla postazione numero quattro qualche secondo prima di me che avanzavo sulla fila tre, e temetti che a tampone fatto potesse andarsene via e lasciarmi con i desideri risvegliati ma non appagati.
    
    Non seppi decifrare il gesto che fece con il capo guardando verso me, a tampone eseguito, prima di allontanarsi. Temetti fosse un saluto di addio.
    
    Mi fu chiaro qualche attimo dopo, quando fatto il tampone anche io, mi sentii dire da chi lo aveva eseguito “Se può resti nei paraggi per qualche minuto, massimo venti, le manderemo un messaggio sul telefonino, nel caso dovesse essere necessario ripetere il tampone”: Avevano probabilmente detto la stessa cosa anche a lui e, lo sperai fortemente, con quel gesto del capo forse aveva voluto dirmi “Ti aspetto fuori”-
    
    Era proprio così: stava ad aspettare a pochi metri dalla porta di uscita dal palazzetto. Mi avvicinai, mi presentati dicendogli il mio nome e chiedendogli se ...
«1234...»