1. Porcellate con un vecchio amico


    Data: 19/10/2018, Categorie: Gay / Bisex Anale Autore: Gabrihole, Fonte: xHamster

    ... pranzo, era chiaro che più passava il tempo e più lui non vedeva l’ora di prendermi ed anch’io ormai ero impaziente.
    
    Finito di cenare prendemmo l’ascensore e li gli dissi che ero rimasto deluso del fatto che prima, quando gli risposi che saremmo andati a cena, non mi avesse tenuto sotto di se con la forza per poi scoparmi, nel frattempo l’ascensore arrivò al piano e ci dirigemmo verso la camera, ci spogliammo e gli proposi di fare una doccia assieme dato che “eravamo amici che certi giochi li facevano già”.
    
    “Si” rispose, “chissà che sia la volta buona che riesco ad avere il tuo culo invece di accontentarmi sempre di seghe e qualche pompino senza neppure l’ingoio”.
    
    “Scordatelo!” gli risposi, “sono una ragazza seria, io!” e sculettando mi diressi verso il bagno mentre lui mi seguiva, stava entrando nella parte, ci sapeva fare.
    
    Aprimmo l’acqua e ci infilammo sotto la doccia, il box era piccolo e ci costringeva a strofinarci l’un l’altro continuamente, gli voltai maliziosamente le spalle e gli chiesi di insaponarmi la schiena, ovviamente lui andò subito ben più in giù e io, fingendo di non essere completamente d’accordo, lo lasciai fare.
    
    Mi lasciai insaponare il culo e quando sentii che con un dito tentava di entrare balzai in avanti e gli dissi: “hey, non ti allargare”
    
    “Ma io non mi allargo, sto cercando di allargare te” mi rispose.
    
    “Te l’ho detto, non lo avrai mai” risposi.
    
    “prima o poi se non me lo dai me lo prendo” rispose lui premendomi contro le ...
    ... piastrelle, appoggiandosi dietro di me con tutto il corpo e guidando con la mano il suo cazzo contro il mio buco come per entrare.
    
    “No, ti prego! Non voglio!” gli dissi.
    
    Rimase a premere col glande contro il mio ano per un po’ senza ascoltare le mie preghiere finché mi mise una mano sulla nuca per tenermi la faccia premuta contro le piastrelle e con l’altra mano mi afferrò il bacino tirandomi indietro, costringendomi ad inarcare la schiena offrendogli il culo, pensai che mi avrebbe inculato così e che il gioco sarebbe finito troppo presto, invece iniziò a menarsi il cazzo tenendomi fermo così fino a sborrarmi sulle chiappe e sulla schiena.
    
    Mi dette un’energica sculacciata che sulla pelle bagnata sembrò fare ancora più male poi disse: “così vanno trattate le puttanelle come te, ma rassegnati che prima o poi ti inculo per davvero!”
    
    Si era creato un clima perfetto, nel nostro gioco quella sua sborrata sopra il mio culo mi aveva marchiato come la sua troia ed aveva segnato la mia sottomissione a lui.
    
    Gli lavai il cazzo e mi chinai prendendoglielo in bocca iniziando a succhiarglielo, era barzotto perché nonostante fosse appena venuto la mia lingua lo stimolava a riprendersi in fretta, me lo lavorai finché non tornò duro e a quel punto avevo davanti il tipo di cazzo più pericoloso che esista, ovvero quello con le palle scariche, che dura tantissimo e che è talmente incazzato per l’interruzione del pompino che se non gli dai quello che vuole se lo prende.
    
    Uscimmo dalla ...
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