Il mio colore preferito? Il nero.
Data: 16/10/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Autore: PurpleLady, Fonte: RaccontiMilu
... già ingoiandone solo una la mia bocca è completamente piena.
Uno di loro solleva le gambe offrendomi il suo culo.
“Leccami il culo donna!” Mi ordina.
Senza esitazione allungo la lingua ed inizio a slinguare quel suo fetido buco, inebriata dal suo gusto ed odore, la mia lingua si fa più audace e si infila dentro l’ano, i mugolii di piacere dell’uomo aumentano il mio piacere e mi ritrovo con la lingua completamente dentro al suo culo, con il mio naso affondato nelle sue palle.
Gli altri uomini non credono ai loro occhi e pretendono lo stesso trattamento, trattamento che non rifiuto a nessuno, in pochi minuti i loro culi sono perfettamente puliti e i loro cazzi nuovamente durissimi.
In breve mi ritrovo come pochi minuti primi con diversi cazzi che mi scopano nuovamente tutti assieme, litri e litri di negra sborra mi riempiono in ogni buco, fantastici orgasmi mi attraversano il corpo diverse volte. Come animali scopano furiosamente la loro femmina, la loro puttana bianca.
Dopo diverse ore sia io che loro siamo esausti. E’ giunta anche l’ora di tornare in città e prendere mia figlia all’uscita di scuola. A malincuore devo salutarli, promettendo loro che non mancherà certo l’occasione per rivederci tutti assieme di nuovo.
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Qualche giorno dopo ero in giro a far spese con mio marito, avevamo fatto tardi, così decidemmo di fermarci a prenderci qualcosa da asporto per cena.
Rientrando in auto mio marito mi dice: “Siamo proprio fortunati.”
“Cosa ...
... intendi?” Gli chiedo.
“Noi, con la nostra bella famiglia, il lavoro, i soldi. Nel vicolo qui dietro ho appena visto un vecchio barbone che rovistava tra i rifiuti del locale.”
“Bianco o nero?”
“Come?”
“Il barbone, era un bianco o un nero?”
“Nero, nero.”
“Hai ragione, siamo proprio fortunati. Sai cosa ti dico, dobbiamo ringraziare Dio della nostra fortuna e da buona cristiana mi pare giusto condividere questo nostro cibo con le persone meno fortunate.” Gli dico impugnando i cartocci di dibo appena comprati.
“Cosa vuoi fare?” Mi chiede mio marito.
“Porto il nostro cibo a quella persona nel vicolo, almeno per stasera farà un pasto decente. Tu torna dentro e compra di nuovo quello che abbiamo già ordinato prima.”
“Sei sicura? Ci vorranno venti minuti per riavere il nostro cibo.”
“Si Caro, sono sicura. E’ un piccolo sacrificio ma facciamo un’opera di bene. Ti raggiungo appena ho fatto.”
Scendo dalla macchina e mi inoltro nel vicolo dietro al locale mentre mio marito entra a riordinare la nostra cena.
In fondo al vicolo giro l’angolo e trovo il barbone visto da mio marito intento a rovistare tra i rifiuti.
“Buonasera.” Lo saluto.
“Oh santo cielo… e lei chi è?” Dice vedendo una bella signora molto elegante che gli rivolge la parola.
“Ti ho portato qualcosa da mangiare…” Gli dico facendogli vedere il sacchetto di carta che ho in mano. Mi giro, mi piego a novanta gradi, tiro su la gonna e abbasso le mutandine già completamente bagnate, ...