1. Profusione incontenibile


    Data: 10/02/2018, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... per accarezzarle il collo, il viso, le orecchie, tutto quanto potesse toccare e infiammare ancor di più. Afferrai il suo corpo per i fianchi, di peso la sollevai appoggiandola sul cristallo, dopo aver spostato la tastiera e lo schermo a cristalli liquidi, che per poco non cadde rovinosamente a terra. La spinsi indietro, con una mano delicatamente, per farle capire di sdraiarsi, intanto le afferrai le gambe dietro le ginocchia e infilai la testa sotto la sua minigonna, iniziando a leccarla ovunque, intorno all’esile indumento che non nascondeva nulla, se non una piccola zona della sua vulva gonfia di piacere.
    
    Spostai di lato il perizoma, le allargai le labbra con le dita per far spazio alla lingua, che vi scivolò dentro quasi risucchiata dalla sua voglia, il naso sui foltissimi peli intrisi delle sue secrezioni, mentre la pelle attorno bruciava dalla pressione del sangue ormai alla stelle. Rimasi ancora in quella posizione insistendo con sempre maggior foga, fino a quando il suo urlo di piacere ruppe il silenzio fin oltre, sicuramente, l’ultima delle stanze ormai deserte per l’orario decisamente fuori limite. Il suo orgasmo mi entrò dentro come una spada, mi sconquassò, sentivo la mia voglia esplodere, mi sollevai, le sue mani, nella tenue luce della stanza cercavano la fibbia della mia cinta, che aprì in un attimo con un gesto deciso quanto veloce, per poi passare alla chiusura lampo che velocemente abbassò per far uscire chi ormai era vicino allo scoppio.
    
    Afferrai ...
    ... con forza le sue caviglie, l’odore della sua deliziosa e pelosissima fica ormai copriva il profumo del Boucheron, che tuttavia percepii, quando nel momento in cui la penetrai abbassai la mia testa vicino alla sua per baciarla. Un orgasmo violento, lungo, accompagnato dal suo, un altro, che di poco seguì quello appena avuto, sentivo l’eiaculazione prossima uscire come un fiume in piena inarrestabile, mentre a fatica riuscivo a restare nel suo corpo che si dibatteva senza sosta. Stavo finalmente rilassandomi, quando le sue mani mi spinsero indietro, quasi nel volersi difendere per togliermi da quella posizione. Letizia strillò quando vide che opponevo resistenza, allora mi tolsi, mi richiusi i pantaloni mentre lei scese bruscamente dalla scrivania, si fermò, statica, con uno sguardo fulminante s’impossessò dei miei occhi, poi, vedendo la densa sborrata che spiccava sul cristallo, fuoriuscito in quel frenetico ritrarsi, con un dito ne raccolse un poco e riprendendo lo sguardo coriaceo e legnoso di poco prima s’infilò il dito in bocca, uscendo rapidamente dalla stanza con una mano tra le cosce per non far uscire quanto le era rimasto dentro, dirigendosi nervosamente nel lussuoso bagno da cui s’accedeva direttamente dal suo ufficio.
    
    Appena rimasi solo sprofondai sulla sua poltrona, quasi incredulo per quanto accaduto, fissavo meravigliato il soffitto, le luci, quel cristallo d’oltre oceano su cui avevamo scopato, io e lei, il direttore apatico, insensibile e distaccato che vidi ...