Profusione incontenibile
Data: 10/02/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... sedia per poter almeno sbirciare a cosa si riferissero le sue perplessità. Nel vedermi in quella scomoda posizione, Letizia mi fece cenno con la mano di passare dall’altra parte fra l’altro aggiungendo:
‘Venga qua, si collochi lei al mio posto e m’illustri minuziosamente i passaggi di questo programma’.
Con il suo assenso agii compiendo come mi sollecitò, così iniziai a digitare, dopo portando per un attimo le dita vicino alla bocca in un atteggiamento di riflessione, sentii che i polpastrelli delle mie dita profumavano del suo Boucheron, in quell’istante ebbi istantaneamente un brivido, un fremito lungo il fianco destro. Il suo profumo, il suo calore, erano rimasti sui tasti che le mie dita percorrevano mentre lei, per osservare meglio i miei passaggi, Letizia si era avvicinata a me, percepivo la stoffa ruvida della sua giacca che sfiorava il mio orecchio. A un certo punto, in un mio attimo d’indecisione, nel quale non sapevo se digitare o afferrare il mouse, pose la sua mano sulla mia proprio durante il tempo in cui la seconda possibilità fu la mia scelta. Io spostavo il minuscolo accessorio sul tappetino e la sua mano restò sulla mia, tanto da percepirne il calore, quel piacevole tepore che sembrava non dover appartenere alla sua glaciale e insensibile figura. Qualche minuto più tardi, mentre ponderavo ancora a quel contatto, appoggiò nuovamente la mano sulla mia, questa volta per posizionare la freccetta sulla casella che permetteva l’uscita dal programma. Non so ...
... per esattamente quale motivo, non so sotto quale spinta, la mia mano si capovolse, le dita s’aprirono per richiudersi imprigionando le sue che immediatamente s’irrigidirono, parallelamente a un suo inedito ghigno di disappunto:
‘Mi perdoni, ho esagerato, non so che cosa sia stato, non volevo’.
Io rimasi sgomento e strabiliato nel vedere il suo sorriso, era infatti la prima volta che le sue labbra s’allungavano dischiudendosi, abbassò la testa nella mia direzione, i capelli lunghi s’adagiarono sul seno, era vicina, il suo Boucheron ormai mi pervadeva, ne ero intriso fin nell’anima e il sangue iniziava a scorrere veloce e sempre più bollente. Tentai d’alzarmi, ma le sue mani sulla mie spalle m’impedirono di farlo, allora, ma soltanto allora, trovai il coraggio, poggiai le mani sulle sue gambe, le alzai la gonna, il silenzio totale fu interrotto dal suo delizioso quanto libidinoso gemito. Io le accarezzai le cosce, i glutei, le spostai il minuscolo perizoma per entrare nella sua voglia, da cui sgorgò un getto che mi bagnò le mani che ritrassi per portarle alla bocca, per passarci la lingua e poi poggiarle sulle sue labbra.
Questo gesto la fece eccitare all’inverosimile, m’afferrò la testa con entrambe le mani e s’avvicinò con la sua, spalancò la bocca e m’addentò letteralmente le labbra stringendo i denti quasi a farmi male, mollò soltanto quando probabilmente ebbe voglia di sentire la mia lingua che le invase il palato girando e rigirando per poi uscire frettolosamente, ...