1. Profusione incontenibile


    Data: 10/02/2018, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... attraente che possedesse, almeno quella, che più d’ogni altra, adoravo squadrare e gradire.
    
    Sul mio lavoro non ebbe mai nulla da obiettare né da ribadire, in quanto erano anni che m’occupavo di congegni elettronici di precisione, finché un giorno in modo inatteso, di fronte a tutti i miei soci mi rivolse un complimento, del quale secondo me si pentii immediatamente ravvedendosi, non perché avesse cambiato idea, ma per il fatto d’aver mostrato un lato inesplorato, tenero e recondito della sua pura e spietata inflessibilità:
    
    ‘Tanto di capello. Sei stato veramente esperto e valido. Ti dirò che &egrave la prima volta che le sento pronunciare parole d’encomio, ancora complimenti’ – m’enunciò la sua segretaria, visibilmente meravigliata che la seguiva da anni.
    
    La faccenda mi riempì di soddisfazione, una lusinga compiuta da lei valeva il doppio e poi, questa sua seppur fugace e labile attenzione nei miei confronti, mi portò ad osservarla con occhi diversi, a rivalutarla nel complesso delle cose. La dottoressa Letizia mi piaceva, mi aveva incantato da subito, ma sia per ragioni d’etica professionale sia per non perdere il lavoro, mai e poi mai, fino a quel momento, mi ero permesso di far trapelare la minima attenzione personale nei suoi confronti. Un giorno mi trovavo nel suo studio, erano le nove di sera, poiché il giorno seguente avremmo dovuto consegnare un lavoro a un cliente estero con il quale eravamo già in ritardo. Lei mi chiamò con la sua usuale freddezza ...
    ... invitandomi con la tradizionale cortesia di raggiungerla nel suo ufficio, io bussai ed entrando udii a malapena il suo svogliato buonasera, prego s’accomodi. Dopo m’accomodai di fronte a lei, che era dall’altra parte della gigantesca scrivania di cristallo, che aveva fatto arrivare dai magazzini d’oltre oceano, dove era stata in viaggio di lavoro, se ne era innamorata e, non badando a spese, raggiunse l’amministratore delegato della società per farsene vendere una. Intravidi io stesso l’esosa fattura di migliaia di dollari, una vera irragionevolezza e un’insana stravaganza, per soddisfare un capriccio di chi non era disposta a darti un euro di più di quanto pattuito nel contratto d’assunzione, anzi, se volevi farla incollerire dovevi parlarle d’aumento di stipendio, poiché diventava furiosa e violenta come un animale ferito.
    
    Per i suoi patrimoni non aveva limiti, perché ciò che voleva, prima o poi lo acquistava. Lei discorreva, ma il suo sguardo era rivolto al monitor del computer, seguiva ogni centimetro quadrato dello schermo, ogni carattere, linea e colore, tutto doveva avere la sua indiscussa approvazione, altrimenti si ricominciava daccapo. Il motivo del suo invito era la richiesta di chiarimento su d’una schermata innovativa che avevo costruito io, soltanto che nel formularmi le domande non mi dava modo d’adocchiare cosa stesse precisamente visualizzando, tenuto conto che mi trovavo dalla parte posteriore dello schermo. Nel farle notare la vicenda m’alzai leggermente dalla ...
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