1. Prima esperienza di alvin 2º parte


    Data: 12/10/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Liliana1980, Fonte: Annunci69

    ... imparerai, dovrai fare solo quello che dico io e soprattutto, non dirlo a nessuno, specialmente ai tuoi amici, non capirebbero. sarebbero invidiosi, parlando poi male di te”.
    
    Lasciatemi fare una risata, alla mia ignoranza.
    
    “zio te l’ho giurato e sai che mantengo sempre le promesse, non devi aver paura”.
    
    “si scusami, ora da bravo, comincia ad accarezzarmelo, come ti ho insegnato l’altra volta”.
    
    Con la mano impugnai quella cosa molle.
    
    “dai fai andare su e giù la mano”.
    
    Lo feci.
    
    “con l’altra accarezzami i testicoli, si così bravo, impugnali, schiacciali leggermente, stai diventando veramente bravo”.
    
    Vidi il suo pene diventare duro, sempre più duro, ora la cappella era completamente libera, la mia mano faceva fatica ad impugnarlo completamente.
    
    “ora basta, vai a sederti, che ti taglio i capelli, finirai dopo”.
    
    Si mise di fianco e comincio a tagliarmeli.
    
    “toccalo ogni tanto così rimane duro”.
    
    Feci quello che mi chiese, ogni volta che mi arrivava a tiro, lo facevo andare su e giù.
    
    “va bene così?”.
    
    “benissimo, sei più bravo di una ragazza”.
    
    “perché hai conosciuto tante ragazze?”
    
    “quando ero giovane ne avevo parecchie, poi è arrivata tua zia e..”.
    
    Fui orgoglioso di quella affermazione.
    
    A quel tempo le ragazze rompevano e basta.
    
    Purtroppo ci fu un imprevisto.
    
    Qualcuno bussò alla porta del negozio.
    
    Zio fu veloce ad andare sul retro, in un lampo ritorno con indosso i pantaloni e la giacca bianca.
    
    Tutto era ritornato ...
    ... normale.
    
    Andò ad aprire.
    
    Entrò un uomo che non conoscevo.
    
    “ah! ciao, come mai così presto?”.
    
    “scusami, sapevo che eri dentro, ho un appuntamento al quale non posso fare tardi”.
    
    “dieci minuti che finisco Alvin e poi ti servo”.
    
    Forse sarà stata una mia impressione, ma c’era una nota triste nella sua voce.
    
    Finì di tagliarmi i capelli.
    
    “ecco fatto, alla prossima volta Alvin”.
    
    “grazie zio verrà papà a pagare”.
    
    “vai tranquillo”.
    
    Non prima di aver tentato di darmi un bel calcione, mi piaceva provocarlo sui soldi.
    
    Sinceramente quando uscii, ero felice, anche se sotto, sotto, provavo una inspiegabile delusione, mi aspettavo qualcosa di più, cosa non lo so.
    
    Mi andai a sfogare lungo il fiume, in un posticino tranquillo, oramai ero diventato un esperto masturbatore.
    
    Si stava avvicinando la fine della scuola.
    
    Di tempo non ne avevo.
    
    Papà mi marcava stretto.
    
    O venivo promosso o si aprivano le porte di un collegio estivo.
    
    Perciò niente distrazioni, niente visite straordinarie allo zio.
    
    Studiare, studiare, studiare.
    
    Passò diverso tempo, mancava una settimana alla fine della scuola.
    
    Finalmente papà mi concesse la “libera uscita”.
    
    Potevo ritornare a far visita allo zio.
    
    Lo chiamai al telefono.
    
    “era ora che ti facessi sentire”.
    
    “scusami, ma lo sai che papà non mi lasciava uscire dalla base se non per andare a scuola”.
    
    “ma una telefonata la potevi fare”.
    
    “hai ragione, ma il telefonino mi è stato requisito e poi volevo ...
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