1. Jerom e la sua disabilità


    Data: 04/10/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: pomponio, Fonte: Annunci69

    ... senza dire una parola, do un bacio a un suo capezzolo e scendo avido sull’uccello con la mano.
    
    Nessuna reazione negativa e intuisco, anche dal suo respiro che posso tranquillamente andare avanti. Gli apro le gambe e prendo in mano le sue palle che il sole aveva reso rilassate, lunghe, morbide, di un colore brunito, comincio a leccarle con delicatezza mentre mi teneva l’altra mano stringendola forte. Il suo cazzo era un’opera d’arte, duro ma con la pelle morbida e abbondante, largo tanto che non riuscivo a stringerlo tutto, colava di abbondante liquido trasparente che ho raccolto subito con la lingua per continuare a leccare le palle umettandole a profusione insieme al tronco dell’uccello. La sua mano appoggiata sul mio collo accompagnava i movimenti e mi guidava nei punti giusti. Mi ha preso per un braccio portandomi vicino al suo viso per farsi leccare il collo, cosa che lo ha mandato in estasi rendendo ancora più duro quel suo grosso uccello, sentivo l’odore della sua pelle, fresco e dolciastro, poi mi ha guidato verso la sua bocca infilandomi di nuovo il suo linguone fino alla gola, come se i baci fossero il suo forte. Mi sembrava un sogno e continuavo a ripetermi che non avrei mai voluto svegliarmi.
    
    Non volevo perdermi neanche un centimetro del suo corpo e, dopo un bel po’ di baci, ripartendo dal collo, sono sceso piano piano di nuovo verso le palle passando per i capezzoli e l’ombelico, l’ho girato e, dalla sua nuca, sono sceso leccando tutta la sua schiena e ...
    ... infilando la lingua in mezzo a quelle due chiappe che sembravano una scultura, tanto erano perfette, incurvando la schiena per favorirmi, a volte stringendole come per trattenermi, ansimava e godeva vistosamente. Avevo il cuore che batteva a mille come se volesse uscire dal mio petto e il mio cazzo stava per esplodere ma cercavo di trattenermi, volevo aspettare lui. E’ stato in quel momento che si è girato portando la mia bocca al suo uccello che prontamente ho provveduto a far sparire in gola sorprendendomi di riuscire a prenderlo quasi tutto, ero veramente fuori di brocca.
    
    Lo facevo entrare e uscire piano piano, girando la lingua intorno al glande che, sempre con la lingua, avevo liberato dalla pelle che lo ricopriva alla ricerca del punto più sensibile che ho trovato sulla parte superiore del tronco, appena ci passavo la lingua lo sentivo irrigidirsi con la pelle d’oca, gli occhi socchiusi e le narici dilatate.
    
    Non ce la facevo più e cosi mi sembrava fosse anche per lui, quattro affondate ben fatte ed ho sentito un fiume scatenarsi nella mia bocca. Mi ha letteralmente inondato con una quantità mai vista di sperma e anche io sono arrivato mugolando come una cagna in calore ma tenendo sempre il suo uccello in bocca mentre continuava a contorcersi dal piacere e lo sperma colava copiosamente dalla mia bocca sulle sue palle.
    
    E meno male che per certe cose diceva di non essere portato, non riesco a immaginare cosa avrebbe fatto se fosse stato il contrario.
    
    La cosa non è ...
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