1. Scopamico 3/3 - Parola e silenzio


    Data: 01/10/2018, Categorie: Etero Autore: RunningRiot, Fonte: EroticiRacconti

    ... proposito di lasciare fuori da questo racconto questo amore tormentato, ma vi assicuro che era uno strazio destabilizzante. Quando stavo con Felix di solito cercavo di non pensarci, di spegnere il cervello, ma capitava anche che mi sfogassi, a parole intendo dire. Lui mi ascoltava e mi offriva la sua spalla dove appoggiare la testa.
    
    Immagine curiosa, a pensarci bene, ma uno dei ricordi più intensi è proprio quello di una sera in cui mi lagnavo davvero tanto perché sapevo bene che mi intestardivo a tenere in piedi un rapporto già bello e sepolto. Mentre lo facevo gli passavo i polpastrelli sul cazzo, lui mi consolava, mi accarezzava la testa con una mano e con l’altra giocava con i miei capezzoli. D’un tratto sbroccai, iniziai a dirgli “siete tutti degli stronzi” e un attimo dopo, più che altro per allontanare la tristezza, “dai, basta parlare, ti rivoglio dentro”. Lo insultavo in quanto appartenente al genere maschile e poi gli saltavo sopra come impazzita rispondendo “mi piace più di ogni altra cosa!” alle sue richieste di conferma. E in un certo senso era vero. Cioè, in quel momento lo pensavo proprio. Ero come su un crinale, da una parte potevo precipitare nel pianto, dall’altra potevo godere. Non feci proprio una scelta consapevole, ma qualcosa mi portò verso la ricerca del godimento esasperato. Lo supplicavo di farmelo raggiungere, non volevo nient’altro, lo distrussi. Che serata…
    
    Disponibilità e buona volontà ce le mettevo anche io, eh? Sia chiaro. Ero così ...
    ... carina da non voler sapere nulla di quella con cui stava, anche se in realtà mi reprimevo. Chiesi giusto una volta "come fai? che cazzo di storia è la tua?", ma poi non insistetti più di tanto. Sostanzialmente ne ero gelosa e non volevo darlo a vedere, anzi ascoltavo comprensiva i racconti su di lei, sulla famiglia di questa stronza, gente molto cafona ma anche molto arricchita che avrebbe preteso per la figlia, come minimo, un rampollo dei Von Hoffmanstall. Cercavo persino di dare buoni consigli.
    
    Ma dicevo delle nostre parole sul sesso, quelle che prima chiamavo “porcate”. Beh, sono stata sempre interessata alla verbalizzazione, sin da piccola. Anche perché i miei mi hanno sempre fatto una testa così sull'importanza di parlare ai bambini - nel nostro caso bambine, me e mia sorella - anche in una età in cui si pensa che non capiscano un tubo.
    
    Da un certo punto in avanti parlare di sesso diventò sempre più interessante per me, se non altro perché era un tabù. E Felix si rivelò, come vi ho detto, un compagno di chiacchiere davvero eccitante. Ogni tanto tirava fuori un immaginario un po’ troppo da film porno, è vero, e ogni tanto dubitava di quello che gli dicevo, ma non ho motivo di pensare che fosse uno sbruffone. Sì, ci raccontavamo anche esperienze vissute, e in quel modo non l’ho mai più fatto con nessun altro ragazzo, eravamo due svergognati.
    
    Tra l’altro, alcune cose mi sono rimaste proprio in testa. Ve ne voglio raccontare una. Un pomeriggio mi chiese di descrivergli ...
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