1. Cartomanzia – 8a parte – Stringendo alleanze


    Data: 30/09/2018, Categorie: Erotici Racconti, Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu

    ... sentiva l’uomo andare via e lasciarla sola. Con cautela, tirò e strappò il nastro isolante che l’aveva bendata -staccando con una certa delicatezza i capelli!- e la luce della pur non forte lampadina le ferì gli occhi. Quando riuscì a sopportare la luce, vide una fascetta da elettricista, tagliata, che ancora penzolava dallo scarico del pisciatoio di sinistra, mentre l’altra era caduta sul pavimento lordato dalla poltiglia di sperma, orina e suole sporche. Fece forza sulle ginocchia doloranti e luride, si rialzò in piedi e sciaguattò nell’immonda mistura coi piedi nudi, per recuperare i suoi sandaletti, gettati in un angolo come morti. Una volta calzati, si osservò per quanto possibile: la camicetta aveva i bottoni strappati ed era comunque piena di macchie di indicibile ma certa natura; la gonna invece, pur lordata, le era stata raccolta attorno alla vita e in discrete condizioni. Si sentiva la pelle della faccia e del petto e delle cosce tirare, mentre la sborra le si asciugava addosso e passandosi le dita tra i capelli, sentiva le ciocche incollate. Dopo che i primi avevano goduto di lei in sala, uno di loro -forse un elettricista?- aveva proposto di portarla nei cessi e lei li aveva lasciati fare, li aveva assecondati, mentre la bendavano col nastro isolante passato più e più volte attorno alla testa, mentre la facevano inginocchiare e le ...
    ... assicuravano i polsi agli scarichi dei due vespasiani esterni, come crocefissa, con la fredda ceramica di quello centrale contro le spalle ed il collo, le narici già piene del sordido afrore di quel luogo. E poi, mentre sentiva alcuni parlottare al cellulare per invitare gli amici, avevano cominciato a metterglielo in bocca a tutto spiano, uno dopo l’altro e lei aveva perso il conto di quanti cazzi -puliti o puzzolenti, grossi o piccoli- aveva dovuto accogliere in bocca e quanto sperma aveva ingoiato e quanto colato fuori dalla sua bocca e quanto invece deliberatamente spruzzatole addosso, con mani che le tenevano la testa per pilotarla nei movimenti ed alcuni acri e bollenti getti d’orina ovunque, anche nella sua bocca tenuta spalancata da forti e callose dita e parole, borbottii, grugniti in accenti di diverse lingue e dialetti del mondo e lei, così accoccolata, che aveva sentito le copiose sborrate che aveva ricevuto in fica e nel culo, colarle fuori e formare un immondo laghetto -insieme alla minzione che non era più riuscita a trattenere!- che si era allargato fino a lambirle le ginocchia ed i piedi… Non aveva idea di quante decine di uomini avevano goduto del suo corpo e impazziva dalla vergogna, dall’imbarazzo di dover passare davanti alla cassiera africana conciata così e poi sempre così dover uscire sulla strada e… Però… però aveva goduto, goduto tanto! 
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