1. Cartomanzia – 8a parte – Stringendo alleanze


    Data: 30/09/2018, Categorie: Erotici Racconti, Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu

    ... aveva percepito un vago afrore di orina e di altre secrezioni. Comunque si sedette e fu più forte di lei: divaricò le gambe e cominciò a toccarsi, stupendosi -una volta di più- di quanto larga stesse diventando la sua natura; doveva essere colpa dell’età, le diceva una strana vocina da in fondo alla sua testa. Dopo dieci minuti, nessuno in sala si interessava alla proiezione, ma tutti i presenti erano attorno a Paola: chi solo per guardare la scena nella tremolante luce e masturbarsi, chi per accarezzarle le cosce ed il sesso, chi per brancicarle le tette denudate, torcendole i capezzoli, chi infine facendole girare la testa all’indietro, per farsi leccare e succhiare il cazzo. Dopo cinque minuti, l’avevano fatta alzare in piedi, girare spalle allo schermo e piegare in avanti fino a farle appoggiare gli avambracci sullo schienale, in modo da poter continuare a spompinare, mentre gli altri si alternavano nello stretto passaggio tra le poltroncine per penetrarla: fica o culo, secondo le personali preferenze.
    
    Si sentiva stordita: l’ometto con la sua strana palandrana, gli strani effluvi che aleggiavano nell’aria, la strana e debole illuminazione, il suo monotono ed ammaliante tono di voce, i suoi occhi, quel cavolo di ciondolo dondolante… Decise di riscuotersi e di affrontare il sedicente Maestro Dido, prendendo lei l’iniziativa dopo aver finto di stare al gioco per cercare di farsi un’idea del luogo, della persona, della situazione, per tentare di capirne un pochino di più. ...
    ... «Maestro, mi scusi…» L’uomo le tirò un’occhiata assassina, ma continuò a bofonchiare. Barbara lo affrontò di petto: «Senta, la smetta! Io in realtà non sono qui perché ho bisogno delle sue fatture, pozioni o amuleti: devo parlarle… seriamente!» Il Maestro tacque di colpo e la fissò, con sguardo inquisitorio e le chiese con un tono quasi brusco, invece di quello ieratico usato fino a pochi istanti prima: «E di cosa?» Lei inspirò profondamente e poi: «La donna che è uscita da qui, poco prima che entrassi…» Lasciò volutamente la frase in sospeso, per valutare la reazione dell’ometto che, infatti, socchiuse cautamente gli occhi, come per valutare una potenziale minaccia: era sulla difensiva e quindi doveva esserci qualcosa di poco chiaro, losco… Proseguì: «La… la conosco… ed ho notato che è… cambiata, da un paio di settimane in qua…» «E allora???» La donna vide Dido arroccarsi in difesa, cauto e pronto a contrattaccare, nel caso: rischiava di non avere alcuna risposta e di essere mandata via, se non avesse subito chiarito che lei non rappresentava alcun pericolo, ma anzi… Sorrise, conciliante: «Le spiego meglio: uhm… la signora è la… la moglie di una persona… una persona a cui io tengo in modo particolare e…» «Parliamoci chiaro, sinni minchiate!… -La interruppe l’uomo, con un sorrisetto carogna- …Paola è la mugghiera del tuo amante, Giulio…» Barbara ebbe come l’impressione di essere stata gettata in una piscina, ma adesso, superato il primo istante di stupore, decise che poteva e ...
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